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Mercoledì 12 Luglio 2006 - ore 21:00 - Auditorium della Fondazione

Presentazione della nuova carta escursionistica

70 chilometri di nuovi sentieri dell'"Alto Appennino Piacentino"

Presentazione della nuova carta escursionistica Questo nuovo prodotto cartografico, il numero 14, elaborato dalla Regione in collaborazione con la sezione del Cai di Piacenza ed il sostegno di Piacenza Turismi, arriva appena due anni dopo la pubblicazione della numero 12, "Appennino Piacentino" ed entrambe coprono tutta la rete escursionistica piacentina.
«Il nuovo campo cartografico è lo stesso della carta numero 12 - spiega Rita Arcozzi, del Servizio sistemi informativi geografici della Regione, che ha curato il coordinamento - in formato 70x100, e arriva a sud a comprendere Santo Stefano d'Aveto e il Passo del Tomarlo».
«Per noi è motivo di soddisfazione collaborare con la Regione per la edizione di carte escursionistiche sempre più aggiornate e fedeli nella riproduzione cartografica dei sentieri - spiega Daniele Staboli, responsabile della sentieristica del Cai - così l'escursionista si può avvalere di uno strumento che gli permette di praticare il trekking in sicurezza e tranquillità, così da godere pienamente i meravigliosi angoli di natura e panorami che le nostre montagne sanno offrire».
Ricordiamo che il rilevamento è stato di Luigi Gatti, Pierangelo Montanari, Daniele Sacchetti, Stefano Segadelli e Luigi Tentati. L'allestimento e la stampa è curata dalla Infocartografica di Piacenza.
Grazie ad una rete sentieristica aggiornata e ben segnata con i noti segnavia bianco-rossi, sempre più turisti affrontano le montagne piacentine, tanto che il Cai ha ricevuto pubblicamente, a livello nazionale, particolari riconoscimenti per il lavoro svolto.
La carta non è altro che il frutto di anni di lavoro di pulizia, segnatura e mappatura, anche con le più sofisticate apparecchiature informatiche, tipo il Global Positioning System (GPS), «a partire dallo scorso anno tutti i sentieri sono stati rilevati con il GPS con precisione al mezzo metro», prosegue Staboli.
Fondamentale è il lavoro dei volontari del Cai che ogni giovedì, armati di roncola e pennello, puliscono una fitta rete sentieristica che ormai supera gli 800 chilometri. Solo lo scorso anno i volontari hanno pulito e segnato nuovi sentieri, di cui 15 Km in Valboreca, 25 Km in Valdaveto e 20 Km a Vezzolacca in Valdarda.
In questi ultimi anni, il Cai ha raccolto anche il sostegno degli enti locali, i comuni di Ferriere e Travo, la comunità montana della Valtidone, quella delle valli Nure e Arda e l'ultima, quella con la Comunità Montana dell'Appennino Piacentino, «a questi potrebbero aggiungersi anche le amministrazioni di Zerba e di Ottone, nell'ambito del progetto interregionale Appennino ligure e tosco emiliano con la rete di fruizione interappenninica delle aree protette e delle altre aree di interesse naturalistico e ambientale», conclude Staboli".

Articolo di Paolo Carini apparso su Libertà del 10 Luglio 2006

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