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Eventi Auditorium San Dionigi di Vigevano - ricerca

413 eventi presenti

25/5/2019 - ore 16:30 - Auditorium San Dionigi di Vigevano

ALLA RICERCA DEL GIARDINO PERDUTO

ALLA RICERCA DEL GIARDINO PERDUTO

Unicittà - L’Università per il tempo libero e la terza età “Luisa Rossi” incontra la città

Relatori
Mariateresa Bocca, Laura Pasquino e Orazio Rossanigo

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26/5/2019 - ore 16:30 - Auditorium San Dionigi di Vigevano

Le mille sfaccettature della fisarmonica

Le mille sfaccettature della fisarmonica

Musica a San Dionigi 2019

Le mille sfaccettature della fisarmonica
Derbenko, Voitenko, Bach, Scarlatti, Paradisi, Villa-Lobos, Albeniz, Piazzolla

Mirjana Tadic, fisarmonica
(Serbia)
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Domenica 26 maggio, alle ore 16.30 presso l’Auditorium San Dionigi, Vigevano per la rassegna Musica a San Dionigi della Fondazione di Piacenza e Vigevano sarà di scena talento e la bellezza della fisarmonicista serba Mirjana Tadić, il cui l’amore per la fisarmonica si è manifestato in tenerissima età. L’estrema versatilità della fisarmonica, la capacità di risuonare come fosse un ‘piccolo’ organo da braccio (d’altro vanto è uno strumento ad ancia, come ad ancia sono le canne dell’organo) hanno aumentato enormemente il repertorio di questo meraviglioso strumento la cui data di nascita si aggira tra il 1820 (sopravvivono preziosi esemplari costruiti a Tula, in Russia) e il 1822 (in una versione più vicina alla nostra costruita a Berlino). Oggi il repertorio per fisarmonica è semplicemente immenso, e va dalla musica di Bach trascritta dall’originale per organo alla musica popolare folk di ogni nazione sulla Terra. L’Italia ha avuto nel ‘900 un primato che contende proprio alla Serbia come migliori esecutori di questo conosciuto strumento. Suonato in tutte le case dei ceti sociali più bassi, i fisarmonicisti di strada o di osteria dimostrano di possedere un virtuosismo funambolico straordinario capace di affascinare intere generazioni di musicisti. Anche Mirjana Tadić subì da piccola questo fascino e i suoi progressi musicali furono subito riconosciuti dallo zio, che suonava canzoni popolari con la fisarmonica. Mirjana inizia a suonare la fisarmonica all’età di sei anni e, dopo gli studi preliminari, si iscrive alla scuola di musica a Loznica (la sua città natale) nella classe di Goran Drazevic. Grazie al suo talento Drazevic decide di farla partecipare a concorsi internazionali che Mirjana vince con grande capacità: il Primo Premio alla ‘Competizione internazionale dei fisarmonicisti’ di Sarajevo (Bosnia-Erzegovina, 2008); due volte Primo Premio alla ‘Competizione internazionale dei fisarmonicisti’ di Ugljevik (sempre in Bosnia-Erzegovina, 2009). Prosegue i suoi studi presso il liceo musicale di Kragujevac (Serbia) e ottiene la maturità liceale; nel 2015, alla vince il primo premio della “Competizione internazionale delle orchestre” a Castelfidardo. Questa è la spinta che porta Mirjana Tadić a studiare a Lugano dal famoso fisarmonicista (e suo concittadino) Momir Novaković. Oggi Mirjana frequenta l’ultimo anno del Bachelor of Arts in Music a Lugano e progetta di proseguire i suoi studi frequentando il Master of Arts in Music Pedagogy presso lo stesso Conservatorio luganese. In programma ci saranno pagine di Johann Sebastian Bach, Domenico Scarlatti, Pietro Domenico Paradies, Heitor Villa-Lobos, Isaac Albéniz e pagine della tradizione popolare italiana e serba. Come sempre, i posti in Auditorium sono 99, al completamento dei posti non è più possibile accedere al concerto.

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2/6/2019 - ore 16:30 - Auditorium San Dionigi di Vigevano

Poesie d'Amore

Poesie d'Amore

Musica a San Dionigi 2019

Poesie d'Amore
Liszt, de la Presle, Spohr, Faurè, Parish Alvars, Salzedo
Valerio Lisci, arpa
(Italia)

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14/6/2019 - ore 19:30 - Auditorium San Dionigi di Vigevano

Questo è un BENE! Non è in vendita!

Questo è un BENE! Non è in vendita!

Incontro

Ore 19.30
Aperitivo con i prodotti di "Libera Terra"

Ore 20.30
Incontro di approfondimento sul tema con Tatiana Giannone
Settore beni confiscati e Università
Libera - Associazione nomi e numeri contro le mafie

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16/6/2019 - ore 16:30 - Auditorium San Dionigi di Vigevano

Balla coi Celti - Il '600 italiano e la tradizione celtica

Balla coi Celti - Il '600 italiano e la tradizione celtica

Musica a San Dionigi 2019

(strumenti d'epoca)
Anonimi irlandesi del '600, Falconiero, Uccellini, Bellinzani
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Domenica 16 giugno, presso l’Auditorium San Dionigi della Fondazione di Piacenza e Vigevano, è il turno della musica antica, il primo di due concerti (il prossimo sarà il 30 giugno) vede di scena uno dei complessi con strumenti d’epoca più in vista del nord Italia e della Svizzera Italiana: Filo Barocco. L’ensemble è composto da Maria Luisa Montano, flauto dolce; Francesco Facchini, violino; Carlo Maria Paulesu, violoncello e Marco Baronchelli, liuto. Non è difficile immaginare che la musica popolare abbia origini molto antiche, ma dire ‘quanto’ siano antiche certe melodie o certi canti è spesso impossibile. Un esempio a noi molto noto e caro è il celebre canto natalizio ‘Tu scendi dalle stelle’, che si è soliti attribuire al grande santo partenopeo Alfonso Maria de’ Liguori, vissuto in pieno periodo barocco. Non è affatto così: il celebre canto è molto più antico di quanto crediamo: ‘Quanno nascette ninno’ risale al primo periodo rinascimentale, e San’Alfonso ha solo aggiunto un testo italiano al posto di quello in antico napoletano. Questo è un esempio di quello che si ascolterà domenica: le pagine di danza di alcuni grandi autori italiani del ‘600 saranno messi a confronto con alcune danze celtiche di antichissima origine, ma che tra il tardo ‘500 e il primo ‘600 sono tornate di moda per allietare le serate di ballo della regina Elisabetta I e della fastosa corte londinese. Non ci dobbiamo stupire di questa operazione di rinascita della musica tradizionale nelle grandi coerti europee, è una cosa che è capitata in Francia, in Spagna e nei tanti, frammentari stati e principati della Germania e dell’Italia del Rinascimento: la corte e i nobili che la componevano erano assai più smaliziati di quanto una rigida iconografia ci abbia tramandato. Amavano i pettegolezzi, lo scandalo, il motto e la battuta popolaresca, meglio ancora se questa era equivoca o apertamente volgare. Alcune di queste danze quindi si rifanno a ritmi e a cadenze musicali che accompagnavo gli originali canti popolareschi, con grande divertimento di re e regine. Ma veniamo a parlare dei giovani esecutori di questo pomeriggio: Maria Luisa Montano è l’unica componente svizzera dell’ensemble. Studia presso il Conservatorio della Svizzera Italiana e partecipa al corso di musica antica di Urbino e a Lugano vince per ben quattro anni (2007, 2009, 2011 e 2015) del 1° premio al Concorso svizzero di musica per la Gioventù e, nel 2010, vince il 1° premio del Concorso ERTA Italia. Negli ultimi anni si esibisce frequentemente nella rassegna “Suonare di Sabato” a Bellinzona sia come solista che in organici cameristici, così come in alcuni. Nel 2017 viene ammessa al Bachelor alla Schola Cantorum di Basilea. Francesco Facchini nasce a Novara e frequenta il Conservatorio “Guido Cantelli” dove studia sotto la guida di Luigi Mangiocavallo, con il quale si diploma. Dopo essersi perfezionato in arco barocco collabora con diverse orchestre italiane e svizzere (Anima Giusta Basel, Orchestra del Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo e l’Orchestra da Camera di Lugano) con le quali si in tutta Europa. Da settembre 2014 frequenta il Master in Pedagogia del violino presso il Conservatorio della Svizzera italiana di Lugano sotto la guida di Carlo Chiarappa e di Anna Modesti. Carlo Maria Paulesu nasce a Como e studia violoncello presso il Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Como. Si avvicina alla musica barocca sotto la guida del grande violoncellista Paolo Beschi. Sperimenta, attraverso alcune trascrizioni e arrangiamenti per violoncello solo, diversi generi musicali come il blues, il pop e il rock. Infine Marco Baronchelli di Como: terminati gli studi di chitarra classica al Conservatorio “Giuseppe Verdi” della sua città, si dedica allo studio del liuto sotto la guida prestigiosa del celeberrimo Luca Pianca; si esibisce come solista al Teatro Sociale di Como e si specializza nel basso continuo e nel repertorio dei secoli XVII e XVIII. Di indole eclettica, mantiene vivo il suo interesse verso la musica moderna e folk, in particolare quella italiana, irlandese, balcanica e statunitense. Come sempre l’appuntamento è alle ore 16.30, esauriti i 99 posti in Auditorium non è più possibile accedere.

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