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Domenica 24 Agosto 2014 - Libertà

E' il giorno della divina Cardinale

Stasera accompagna la proiezione del "Gattopardo" restaurato

di MAURO MOLINAROLI
Questa sera il Bobbio Film Festival tocca una delle vette più elevate della propria storia con la presenza di Claudia Cardinale, icona del cinema italiano e star internazionale, che alle 21.15 al Chiostro di San Colombano sarà ospite di Marco Bellocchio, il quale le consegnerà il Gobbo d'Oro alla carriera. Un premio prestigioso, proprio perché voluto dal grande cineasta che a Bobbio (con la collaborazione del figlio Pier Giorgio e di Paola Pedrazzini) ha costruito un piccolo grande festival; inoltre Bellocchio diresse Claudia Cardinale nel 1984 nello straordinario Enrico IV a fianco di Marcello Mastroianni. Storie di ieri.
Quella di oggi è invece una storia legata al film-mito Il Gattopardo diretto nel 1963 da Luchino Visconti, fresco di restauro grazie alla Fondazione della Cineteca di Bologna di cui Marco Bellocchio è presidente da alcuni mesi. Il capolavoro di Visconti sarà impreziosito dalla proiezione di un documentario della durata di 15 minuti dal titolo I due gattopardi di Alberto Anile. A Bobbio con la sua storia millenaria, ma anche con il suo laboratorio cinematografico che quest'anno compie 18 anni, è tutto pronto per ricevere una delle icone del nostro cinema: è infatti stata messa a punto in suo onore una ricca e suggestiva mostra fotografica dal titolo Claudia Cardinale. Eccellenza italiana al femminile, a cura di Antonella Felicioni.
Riportiamo alcune sue confessioni ad Anna Maria Mori, giornalista di "Repubblica", pubblicate in Io Claudia, tu Claudia (Frassinelli), un libro che è il racconto di una vita. La Cardinale esordì giovanissima nel 1958, quando Mario Monicelli la vide e la convocò per un provino (stavano per partire le riprese de I soliti ignoti): «Era una bella ragazza - disse - veniva da Tunisi e non capiva una parola di italiano. Non sapeva neppure cosa fosse il cinema. Per quello che mi riguardava avrebbe potuto dire anche solo dei numeri». A proposito del Gattopardo: «Essere Angelica - ha detto l'attrice - per me è stata la svolta della carriera. Ancora oggi, dovunque vada nel mondo, mi porto dietro l'immagine con quell'abito bianco. Ma nessuno sa che fu una vera tortura: il corpino era così stretto che quando me lo tolsi avevo una ferita profonda intorno alla schiena. Luchino si stupì che non avessi detto nulla fino alla fine». Ancora su Luchino: «Visconti mi ha insegnato moltissime cose. Mi diceva: Claudia, quando arrivi da qualche parte non arrivare a piccoli passi, devi prendere possesso del terreno come fossi una pantera. Tutti pensano di te che sei una gattina da accarezzare. Invece sei una pantera, una tigre, una che, se vuole, divora il domatore».
Alberto Moravia rimase talmente folgorato dalla sua sensualità ipnotica che scrisse su di lei, anzi, con lei, un libro-intervista, dal titolo La dea dell'amore e in proposito la Cardinale disse ad Anna Maria Mori: «Parlava del mio corpo come di un oggetto sospeso nello spazio. I nostri incontri avvenivano nella sua casa di piazza del Popolo. Elsa Morante se ne stava nella stanza accanto. No, non era gelosa. Stavamo seduti uno di fronte all'altra. Lui batteva direttamente a macchina le risposte che gli davo. Però era molto nervoso, forse era emozionato, le mani gli tremavano, e la macchina da scrivere spesso gli cadeva per terra. Stavamo per lunghissimo tempo zitti. Lui non diceva niente e io non dicevo niente». La Cardinale ha anche confidato alla giornalista di "Repubblica": «Per molti anni ho avuto il dubbio di non essere preparata a recitare dal vivo. Solo con Visconti ho affrontato film che avevano struttura e modalità un po' teatrali. Finché ho trovato la preziosa guida di Maurizio Scaparro e mi sono decisa a fare prosa, con La Veneziana. Ho superato lo scrupolo dettato dal mio tipo di voce».
Numerosissimi i riconoscimenti. Il Leone d'oro alla carriera (Venezia, 1993), David speciale alla carriera (1997), Nastro d'argento europeo (2000), Orso d'oro alla carriera (Berlino, 2002), Pardo d'oro alla carriera (Locarno, 2011). Nel 2008 ha ricevuto la Legion d'Onore, l'onorificenza più alta attribuita dalla Repubblica francese. Squitieri le ha dedicato (con la collaborazione di Giordano Bruno Guerri) la serie tv in otto puntate Claudia Cardinale. Vita di un'italiana. La Cardinale è nel Piacentino per la seconda volta. Nel novembre del 2006 inaugurò con grande successo la stagione di prosa del Verdi di Fiorenzuola (allora diretta proprio da Paola Pedrazzini) con Zoo di vetro di Tennessee Williams.

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