Sabato 30 Agosto 2014 - Libertà
Se il Po ricorda le civiltà fluviali
Dopo la pausa ferragostana è ripresa la manifestazione proposta da Arti e Pensieri sul lungofiume tra leggende, tradizioni, storia ed esperienze lontane
piacenza - È stato come se, per incanto, il Grande Fiume avesse moltiplicato i suoi affluenti, accogliendo il Rio Negro dell'America Latina, la Vistola polacca che scorre nella capitale Varsavia e nella città culturale per eccellenza Cracovia, il Bistrita d'oro che bagna Piatra Neamt, "perla" della Moldavia romena, fino ai corsi d'acqua che per gli algerini diventano mete annuali di importanti feste.
Al suo rientro, dopo la pausa ferragostana, Il Po ricorda ha dato appuntamento ancora una volta sul lungofiume, per un'iniziativa che ha intrecciato le leggende, le tradizioni e la storia di tante civiltà fluviali, grazie alla partecipazione di persone nate in Paesi lontani e che ora vivono a Piacenza. L'associazione organizzatrice Arti e Pensieri aveva predisposto quattro punti narrativi, contrassegnati ciascuno con la carta geografica del Paese di riferimento. Belen, dell'Ecuador, ha raccontato la suggestiva Leggenda del fiume Nero, dove gli attuali fiumi argentini Neuquén e Limay sono personificati in due giovani perdutamente innamorati di una bellissima ragazza al punto da trasformarsi in corsi d'acqua per soddisfare la richiesta di lei di ricevere una conchiglia per ascoltare il suono del mare. Con Teresa, abbigliata come le Rusalki, fatine d'acqua tipiche di tante fiabe polacche, si è viaggiato con la fantasia sulle rive della Vistola, per conoscere l'origine di Varsavia, frutto della combinazione tra i nomi del pescatore Wars e dall'amata sirena Sawa. Con Angelica si è idealmente raggiunta la Transilvania, navigando su una chiatta, utilizzata sul Bistrita per il trasporto di persone e di merci, specie di legname, come oggi non avviene più: «Ma il ministero del turismo sta contattando l'ultima generazione di barcaioli per far rivivere la navigazione sul Bistrita», ha spiegato Angelica, che ha anche proposto la lettura di un racconto sul tema scritto da uno dei maggiori autori romeni del secolo scorso, Vasile Voiculescu, sugli arcani poteri di uno strano pesce, la Lostrita.
L'algerina Karima ha narrato una leggenda ambientata prima dell'indipendenza conseguita nel 1962, quando a proteggere i bambini mentre giocavano sulle sponde dei fiumi provvedevano i benevoli fantasmi di Stella e Verde. Karima ha precisato come ogni anno nel suo paese ci si rechi sulle rive per una festa alla quale partecipano intere famiglie, preparando con cura determinati cibi, alcuni dei quali, come il brage, un dolce con semola e pasta di datteri legato proprio alla festa sul fiume, sono stati protagonisti della degustazione finale, insieme a el ktaifiya, un dolce con cocco e cioccolato, melanzane al forno, msmene, fagottini di verdure, e l'insalata mista ngrgschet. Il pubblico ha potuto confrontarsi anche con i sapori del Senegal, nel buffet allestito da Ismaila Ithioune, Mame Coumba Mbengue e alcuni loro connazionali, dell'associazione Diaspora Yoff, con i quali è stato inoltre predisposto un laboratorio per imparare a cucinare il cous cous secondo i dettami della cucina senegalese. Altri esponenti della comunità del Paese africano hanno mostrato le tecniche artigianali con cui confezionano abiti e calzature decorate a mano, nonché i copricuscini con filati intrecciati all'uncinetto, oggetto di un ulteriore laboratorio.
La manifestazione, aperta dai saluti degli assessori Tiziana Albasi (cultura) e Luigi Rabuffi (ambiente), si è svolta in collaborazione con l'ufficio stranieri della Cgil (rappresentata dal segretario provinciale Gianluca Zilocchi, da Bruno Carrà, Pino Genesi e Lelio Scozzi) e il Centro interculturale (con la responsabile Daniela Germoni). A portare le loro esperienze e i loro racconti sui fiumi anche alcuni rifugiati del Mali e della Costa d'Avorio, mentre la presidente di Arti e Pensieri, Micaela Bertuzzi, si è soffermata su come l'appuntamento abbia incarnato appieno il tema della seconda edizione dell'iniziativa, ossia Storie di confine. Il Po ricorda, in collaborazione con il Comune e con il patrocinio del Francigena festival, è sostenuto da Fondazione di Piacenza e Vigevano, Selecar e Banca Centropadana.
Anna Anselmi