Venerdì 1 Agosto 2014 - Libertà
La Fondazione si deve rinnovare diventando una "casa di vetro"
IL DIBATTITO
di LUIGI CAPRA
Concordo con il direttore di Libertà, quando sostiene che, per rilanciare l'attività della Fondazione di Piacenza e Vigevano, prima di tutto, è necessario azzerare la Presidenza ed il Consiglio di Amministrazione dell'ente con le dimissioni di tutti i suoi componenti.
Ma non basta, questa è una pre-condizione necessaria ma non sufficiente: bisogna ripartire anche con grande chiarezza e trasparenza pubblicando sul sito della Fondazione, come recentemente ha suggerito un consigliere comunale di Piacenza, i verbali dei Consigli di Amministrazione e dei Consigli Generali pregressi e regolamentando l'approvazione e la conseguente pubblicazione di tutti gli atti, entro un termine di tempo stabilito e ragionevole (ad es. 30 giorni).
Da diversi articoli di stampa e dichiarazioni di esponenti politici sembra che il nuovo Presidente ed il nuovo Consiglio di Amministrazione della Fondazione siano nominati dal sindaco e dal presidente della provincia di Piacenza: tutto falso perché tali nomine competono invece al Consiglio Generale della Fondazione, in cui il comune e la provincia sono rappresentati solo in misura largamente minoritaria.
Per tutelare l'immagine e l'attività della Fondazione, è necessario che tutte le persone coinvolte in questa vicenda facciano un passo indietro rispetto alle proprie anche legittime convinzioni ed aspirazioni, ignorando le dicerie e le maldicenze spesso anonime e non documentate, ascoltando senza pregiudizio le opinioni altrui ed attivandosi per avanzare e concordare proposte serie e coerenti, formulate nel rispetto dei regolamenti statutari.
Tutte le singole entità rappresentate nel consiglio di amministrazione, istituzionali o associative, dovrebbero essere più attente a rispettare l'autonomia della Fondazione, ma anche a mantenere un rapporto più costante e attivo con i propri rappresentanti, ricordando che l'attuale crisi dell'ente è il frutto di decisioni prese dagli organismi gestionali quasi sempre all'unanimità.
Mi sembra fuori luogo la fretta con cui si vuole procedere alla nomina del nuovo Presidente e del nuovo Consiglio di Amministrazione, perché ritengo opportuno che ogni componente del Consiglio Generale abbia il tempo necessario per consultarsi con gli enti che rappresenta, per individuare gli indirizzi gestionali e gli amministratori che li devono realizzare e per avanzare proposte meditate e condivisibili da sottoporre a tutto il Consiglio Generale.
Se si aspetta il prossimo settembre per procedere al rinnovo delle cariche, oltre a non danneggiare l'ente in alcun modo, si avrà anche il tempo necessario per mobilitare l'opinione pubblica di tutto il nostro territorio in un ampio e profondo confronto progettuale sul futuro della Fondazione come sostegno ai più deboli ed allo sviluppo economico e civile della nostra comunità.
La gestione della Fondazione non deve essere appannaggio solamente di alcune istituzioni o di alcuni importanti imprenditori piacentini, ma l'espressione di tutte le diverse realtà rappresentate nell'ente ed il frutto della più grande coesione possibile per affrontare al meglio l'emergenza della pesante crisi economica che stiamo attraversando, con la nomina di un Presidente e di un Consiglio di Amministrazione da parte di un Consiglio Generale sereno, unito, lungimirante ed orientato solamente al Bene Comune.