Lunedì 4 Agosto 2014 - Libertà

Caso Fondazione: ma ci vogliono competenze in materia finanziaria

IL SILENZIO DI COMUNE E CURIA

Tutti contenti, perfino commossi, e impegnati in un'accanita reciproca auto referenzialità. Così, finalmente, si sono fatti da parte i componenti del consiglio direttivo della Fondazione. Di tutto hanno parlato, ma nulla sembrano aver detto, per quanto se ne sa, in ordine alle operazioni finanziarie effettuate, alle perdite economiche, al crollo di immagine (a fronte di pesantissime critiche da parte di autorevoli organi di stampa a livello nazionale) e ai danni provocati a tutti noi: tutto ciò sarebbe scivolato via, stando a quanto si legge, fra abbracci, lacrime e reciproci attestati.
Il notaio Toscani conosce la grande stima e la simpatia che provo per lui: ciò mi consente di chiedergli se ritiene di avere tutte le necessarie competenze in materia finanziaria, sia nazionale, sia internazionale, che certamente occorrono al futuro presidente per amministrare una simile massa di titoli, partecipazioni, contanti e altri strumenti. Se così fosse, non vedo davvero persona più adatta allo scopo e gli esprimo la più calorosa gratitudine per aver accettato simile compito, ma, in caso contrario, gli chiedo fin da ora a chi intenderebbe affidare le suddette gravose incombenze a evitare che si acquistino ancora titoli di enti vicini al default o che si spostino all'estero partecipazioni non ben definite.
E mi chiedo come sia possibile quello che si legge e cioè che tutti siano d'accordo sulla sua persona (degnissima, ripeto, sotto ogni aspetto) in mancanza di queste precisazioni. E ancora: possibile che nessuno dei soci si ponga seriamente il problema della responsabilità dei precedenti amministratori e del risarcimento dei danni? E del silenzio adottato, more solito, dal Comune, cosa ne pensate? Si può solo dire che esso vive in compagnia con quello della Curia, pure pesantemente attaccata dalla stampa nazionale, lasciando tutti noi, poveri diavoli, senza risposta in relazione alla domanda su chi comandi davvero nella Fondazione.

BRUNELLO CHERCHI