Venerdì 1 Agosto 2014 - Libertà
Bassorilievo di Brizzolesi per gli artisti di Veleia
Un'opera del maestro, tratta dal basamento della statua di Sant'Antonino, per ricordare un luogo carico di storia
veleia - Compare anche il foro antico di Veleia nel basamento istoriato della statua di Sant'Antonino realizzata dal maestro Sergio Brizzolesi per piazzale Genova a Piacenza, ormai oltre dieci anni fa. Quel particolare del basamento, che ripercorre i luoghi piacentini più significativi, da Bobbio a Castellarquato, da Piacenza a Veleia, diventa ora un bassorilievo autonomo pensato per gli artisti del Festival del Teatro Antico di Veleia di quest'anno. Un'idea nata dall'ottuagenario e ancor prolifico artista e dalla direttrice artistica del festival Paola Pedrazzini.
Il Festival si apre domenica (ore 21.30 ingresso libero): il foro dell'area archeologica ospiterà il celebre regista e attore Sergio Rubini per il primo esclusivo appuntamento della rassegna, promossa dal Comune di Lugagnano con la Soprintendenza ai Beni Archeologici, il sostegno di Regione, Provincia, Fondazione, Camera di Commercio e aziende del territorio. Rubini sarà anche il primo artista a ricevere il premio Festival di Teatro Antico di Veleia. «Ho pensato - spiega Brizzolesi - che sarebbe stato bello per ogni attore portare con sé un ricordo di Veleia, questo luogo ricco di storia e un doveroso riconoscimento. E' nata così l'idea di sviluppare un bozzetto legato ad una parte del basamento del Sant'Antonino. Ho scelto la terracotta, una bella materia, molto calda».
Brizzolesi, originario di Gropparello, ha vissuto e lavorato vent'anni in Venezuela e quaranta a Milano. Oggi è tornato ad abitare sulle colline della Valvezzeno, mentre il suo studio laboratorio è a Piacenza. Anche negli anni di lontananza il territorio piacentino gli è sempre rimasto nel cuore.
Il premio pensato per Veleia, oltre ad essere un ulteriore strumento di promozione dell'area archeologica, impreziosisce il festival proprio in virtù del suo esecutore. Brizzolesi, formatosi all'Istituto "Gazzola" di Piacenza e all'Accademia di Brera a Milano, ha esposto infatti in Italia e all'estero, ottenendo significativi riconoscimenti. Persino il re del Marocco gli commissionò ritratti in bronzo e lo stemma reale. Sue sculture sono oggi esposte alla Galleria Ricci Oddi. Tante le opere pubbliche realizzate per diverse città italiane (Milano, Cremona, Como, Reggio Emilia) e straniere (Caracas, Boston, Berlino, San Francisco, Rabat). Hanno scritto di lui storici dell'arte come Ferdinando Arisi e Stefano Fugazza e critici come Ennio Concarotti, Nello Bagarotti e Giorgio Seveso. Tra i suoi compagni di studio ci furono Bruno Grassi e Carlo Bertè; tra gli amici artisti che frequentò Bruno Cassinari (li accomunava il paese natale, Gropparello) e gli esponenti della scuola di Piacenza Gustavo Foppiani, Cinello, Armodio, Sichel e Xerra.
Dalla scultura monumentale che realizzò nella sua lunga carriera per le chiese o edifici governativi di Caracas, Brizzolesi passa in questa occasione a fare di un luogo monumentale - l'antico foro - un raffinato bassorilievo, di preziosa fattura e di un materiale naturale che ha il sapore della sua terra d'origine. Quanto al soggetto del bassorilievo, l'arcaismo e la classicità non sono certamente nuovi al maestro, che vi attinse per le sue straordinarie Regine, sculture dedicate al femminino: donne fiorite e gentilissime amazzoni rese straordinarie dall'originale linguaggio plastico dell'artista.
Donata Meneghelli