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Domenica 3 Agosto 2014 - Libertà

Fondazione: il Cda si dimette
Scaravaggi, applausi e lacrime

Nuovo consiglio generale in settembre per eleggere il presidente

Fondazione, finisce tutto tra applausi e lacrime. Finisce tutto con un gesto responsabile del consiglio di amministrazione che ieri ha rassegnato le sue dimissioni in blocco, rendendo inutile arrivare a un voto - sarebbe stato il secondo - sulla sua stessa revoca, la qual cosa avrebbe potuto rinfocolare vecchi contrasti e creare spaccature. Si è voluto lanciare un messaggio positivo alla città.
Dopo le ferie di agosto sarà convocato il consiglio generale, si parla dell'8 settembre fra le probabili date ed entro il 28 agosto andrebbero presentate le candidature alla presidenza.
Gli applausi ieri sono stati tributati al presidente Francesco Scaravaggi dai consiglieri del "parlamentino" a 25 membri (assente solo, a quanto si è potuto ricostruire, Gilda Bojardi), le lacrime e una forte emozione sono quelle dello stesso Scaravaggi durante l'incontro con i giornalisti e nel rievocare una stagione molto aspra dopo le dimissioni annunciate il 16 giugno scorso, dopo i contrasti con Cda e Collegio dei sindaci, dopo articoli abrasivi sui giornali nazionali.
La ricostruzione della mattinata (secondo quanto raccolto tra i diretti interessati) dice che alle 9.30, ora della convocazione del consiglio, il consigliere Stefano Pareti ha consegnato le sue dimissioni scritte nelle mani di Scaravaggi, più o meno alla stessa ora il consigliere Carlo Tagliaferri consegnava al collegio dei sindaci le dimissioni firmate dai consiglieri Beniamino Anselmi, Franco Marenghi, Tagliaferri stesso (unico presente dei quattro) e Giovanni Rebecchi, lette ad alta voce in consiglio. In questo testo si parla di voler fare quel «passo indietro» richiesto da più parti e dal nostro stesso quotidiano nell'editoriale del 27 luglio scorso. Tali dimissioni venivano condizionate però a quelle di Pareti e Scaravaggi. Infine, il vicepresidente vigevanese, Renzo De Candia, si è allineato, consegnando anche il suo congedo.
«La seduta si è svolta con molta serenità e in un clima di grande responsabilità - commenta un emozionato Scaravaggi - le tensioni iniziali sono subito sfumate perché abbiamo cercato tutti di mettere davanti il bene della Fondazione, tirandolo fuori dal fondo del nostro cuore. la Fondazione deve essere a servizio di tutti i cittadini». Scaravaggi chiarisce che è stata tolta dall'ordine del giorno la nomina del nuovo presidente: «Abbiamo pensato insieme di dare più tempo perché altre nomine, oltre a quelle che già conosciamo, possano venire fuori». Ad agosto la Fondazione chiude tradizionalmente, riaprirà ai primi di settembre. «Come presidente in prorogatio - prosegue Scaravaggi -con il consigliere più anziano Domenico Battaglia convocheremo il consiglio per la nomina del nuovo presidente e in questo modo siamo stati nel solco di quanto ministero, vigilanze, norme e regole ci dicevano».
Sul versante personale, Scaravaggi sostiene che per lui è stata un'esperienza: «Non si finisce mai di conoscere la gente, l'animo umano, ma ho ringraziato anche chi mi ha tirato "liso", come si dice in piacentino». Poi un richiamo alla natura della Fondazione: «E' un ente filantropico, può far moltissimo per persone che hanno bisogno, dovrebbe essere un campione di accoglienza, un insieme di rapporti interpersonali completamente diversi». Sulle richieste di chiarimenti del ministero circa gli investimenti, tema cavalcato dai media nazionali? «Non sarei drastico come i titoli dei giornali, dalle mie conoscenze che non sono totali sulla Fondazione, non è il disastro che appare sui titoli, certamente c'è da ripartire, ci sono numeri da chiarire, la consistenza del patrimonio. Lo farà il nuovo presidente». Infine, un pensiero amaro: «Ho cercato di tenere alta la guardia, se no la Fondazione si sarebbe sgretolata, se ho tenuto duro è perché questa casa potesse rimanere solida e andare avanti».

Patrizia Soffientini

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