Lunedì 4 Agosto 2014 - Libertà
«Appello alla responsabilità»
Dosi sull'epilogo delle dimissioni e uno sguardo a settembre
Le dimissioni del consiglio di amministrazione di sabato scorso? «Hanno portato chiarezza su un obiettivo che era inevitabile, ma doveva essere raggiunto prima» commenta il sindaco Paolo Dosi dopo l'epilogo che ha portato tutto il Cda della Fondazione a "lasciare" libero il campo.
«Non è un problema di falsa ipocrisia, non si vuole nascondere la polvere sotto il tappeto, i problemi ci sono stati e vanno affrontati con responsabilità e chiarezza» aggiunge il primo cittadino, al quale certo non è piaciuto «l'eccesso di enfasi» dei mezzi di informazione nazionale sul caso-Fondazione.
Ora si aspetta la convocazione del consiglio generale, ci sono tre date agli inizi di settembre, come conferma il presidente in prorogatio, Francesco Scaravaggi, che ancora non ha preso una decisione definitiva. Quella su cui si punta è lunedì 8 settembre, con presentazione di candidature entro il 27 agosto. Nel frattempo Scaravaggi ha anche sbloccato tutti i pagamenti fermi dopo la paralisi gestionale.
La candidatura che si dà per certa e condivisa alla nuova presidenza è quella del notaio Massimo Toscani. «Credo nella candidatura di Toscani per la stima della persona e per il fatto che è presidente del collegio notarile, professione che ha una vocazione esplicita a tutelare e a garantire atti pubblici» afferma Dosi.
Già si comincia a riparlare della composizione del nuovo consiglio di amministrazione e c'è chi sollecita il sindaco ad avere un rappresentante del Comune nel gruppo: «Di guerre sul Cda non ne abbiamo bisogno - replica - Non vorrei che ci si preoccupasse più del Cda che delle sorti complessive della Fondazione, di un presidente autonomo, garante e il più largamente condiviso possibile. Sono preoccupato che il presidente dia vita a un Cda di totale fiducia del presidente stesso. E' utile che il Comune abbia una sua presenza all'interno del Cda, ma né la nostra né quella di altri può essere pregiudiziale, il presidente deve avere piena autonomia, io insisto sul ruolo».
Dosi calca l'accento soprattutto sulla responsabilità di quanto accadrà a settembre, e a chi sottolinea l'importanza nel Cda anche di figure capaci di capire i meccanismi della finanza: «mi auguro che il presidente in prima persona possa avere tutte le competenze per leggere i percorsi che porteranno a governare gli investimenti, è inevitabile che ci siano competenze specifiche ma da ricondurre a una condivisione di obiettivi che hanno nel presidente il punto di arrivo».