Mercoledì 6 Agosto 2014 - Libertà
«Perché sono stati trasferiti 200 milioni in Svizzera?»
L'autorità di vigilanza interroga il Collegio dei sindaci
C'è poi il nodo più recente e intricato, quello del trasferimento dei soldi in Svizzera in pieno agosto 2013. E si parla di 200 milioni di euro spediti e rientrati dopo una ventina di giorni a Piacenza.
Il Tesoro chiede chiarimenti molto circostanziati al Collegio dei sindaci: «L'Ente dovrà indicare la finalità del trasferimento presso la Banca Svizzera, il motivo del rientro in Italia e la piena rispondenza dell'operazione alle norme di legge». E dovrà spiegare perché ha licenziato l'ex direttore generale e le ragioni delle dimissioni annunciate del presidente Scaravaggi.
Il ministero si muove con cautela, non dà nulla per scontato o fatto, e parte infatti dall'interrogazione rivolta al sindaco Paolo Dosi dalla quale «sembra» che all'inizio del mese di agosto 2013 alcuni istituti di credito e di consulenza di private banking che avevano in deposito titoli della Fondazione avrebbero ricevuto la richiesta sottoscritta dal direttore generale della Fondazione di Piacenza e Vigevano e dal presidente di trasferire questi titoli presso la banca Julius Baer di Lugano, alla quale sarebbe stato affidato l'incarico di valutare la possibilità di una "ristrutturazione" dei titoli. L'operazione è stata la causa del licenziamento dell'ex direttore. Verso la fine di agosto la Fondazione manda una nuova lettera agli operatori svizzeri per far rientrare i titoli. Dopo di che, l'Ente - ricostruisce sempre il ministero sulla base della interrogazione al sindaco - avrebbe comunicato agli istituti di credito e alle società finanziarie che ogni operazione in futuro avrebbe dovuto recare la firma congiunta di due di quattro amministratori della Fondazione: presidente, vicepresidente, il consigliere nominato da Vigevano e un altro consigliere, al posto di quelle precedentemente autorizzate del presidente e del direttore generale.
Urgono chiarimenti.