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Giovedì 7 Agosto 2014 - Libertà

«Via i sindaci e il consiglio generale»

M5S chiede un cambio completo. Foti: violati i criteri prudenziali

Gli ultimi clamorosi sviluppi sulla Fondazione di Piacenza e Vigevano (dimissioni del consiglio di amministrazione, richiesta di chiarimenti da parte del ministero del Tesoro, indagine della Procura) registrano diverse prese di posizione, quelle di M5S e di Fratelli d'Italia, insieme a quella della Cgil (vd. intervento a lato).
Il Movimento 5 Stelle concentra la sua attenzione sull'importanza di avere nel prossimo consiglio di amministrazione della Fondazione delle persone «con competenze specifiche» e chiede una sostituzione anche del collegio dei sindaci e del consiglio generale, dopo le dimissioni del consiglio di amministrazione.
«Con piacere abbiamo appreso che le Fiamme Gialle e il ministero del Tesoro hanno avviato un controllo sull'attività degli organi della Fondazione» esordiscono i "pentastellati" che in consiglio comunale abitualmente richiedono controlli sulle attività di tutti gli organismi che gestiscono patrimoni della collettività.
Ma all'interno della Fondazione qualcosa non ha funzionato. «Nel caso specifico della Fondazione crediamo che questi controlli non siano stati adeguati - afferma M5S - da parte degli organi preposti, in primis il collegio sindacale, ma anche il consiglio generale, quale organo che approva i bilanci: crediamo pertanto che anch'essi vadano sostituiti, come atto di responsabilità nei confronti dei cittadini».
E ancora: «Le responsabilità della "mala gestio" e del depauperamento del patrimonio devono essere individuate, e chi ha sbagliato deve pagare, evitando l'epilogo all'italiana del "non è mai colpa di nessuno''». Si chiede un «nuovo corso» che affronti i problemi degli investimenti: «Crediamo che la figura del notaio Toscani, se pur persona stimabile e individuata per il suo ruolo di garante, non sia adeguata. Dovrebbe essere individuata una persona con indiscusse capacità nel campo della finanza in quanto i meccanismi dei prodotti finanziari sono molto complessi e sono stati proprio gli investimenti spregiudicati a causare questa situazione». Fin qui i 5 Stelle.
Tommaso Foti, consigliere comunale di Fratelli d'Italia, si preoccupa della «indisponibilià» del patrimonio e giudica «oltremodo tardiva ancorché benvenuta» la richiesta ministeriale di chiarimenti sulla gestione degli ultimi 14 anni della Fondazione di Piacenza.
«Che un giorno in Fondazione si sia deciso di perdere un po' di capitale dei piacentini nelle Funivie di Marileva e l'altro nella partecipazione in Notrine Sa - continua Foti - non sorprende, atteso che non si tratta neppure dei peggiori investimenti della Fondazione. Così come l'avere ingessato per alcuni prossimi lustri il patrimonio della Fondazione è fatto in più sedi denunciato, ma evidentemente qualcuno ha fatto finta di non sentire».
Stupisce il fatto che solo negli ultimi due anni si siano letti i bilanci. Per il consigliere è evidente che la Fondazione da tempo ha investito «in violazione dei principi di prudenza esplicitamente richiamati nel suo statuto: gran parte delle operazioni sono chiaramente indicate nei suoi bilanci, quasi mai contestati, se non negli ultimi due anni».
Ci fu chi, Ettore Gotti Tedeschi, quindici anni fa mise in guardia sulla gestione «disinvolta» della Fondazione, conclude Foti: «Si sarebbe dovuto intervenire e decisamente per riportare ordine nell'organo, ma si preferì fare finta di non vedere e non sentire».

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