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Giovedì 24 Luglio 2014 - Libertà

Fondazione, tiro incrociato fra Scaravaggi e i sindaci

Dopo l'esposto dell'organo di vigilanza, il presidente scrive a sua volta al Ministero: non mi dimetto per evitare un interregno inopportuno

Tiro incrociato sulle procedure per eleggere il nuovo presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano. Dopo l'esposto del 22 luglio al ministero del Tesoro da parte del collegio dei sindaci, è arrivata ieri in serata la contromossa del presidente Francesco Scaravaggi il quale scrive a sua volta al ministero del Tesoro e per conoscenza a tutti gli organismi della Fondazione stessa.
Linea Scaravaggi
Scaravaggi difende il suo operato. Spiega perché ha annullato la convocazione del parlamentino per il 26 luglio (la nuova convocazione è il 2 agosto alle 9.30) motivandola «da una parte per rispettare l'articolo 7 del regolamento dell'ente, dall'altra, dalla richiesta, avanzata a norma di statuto da 14 consiglieri, di inserire all'ordine del giorno del convocato consiglio generale l'ulteriore oggetto della revoca dei membri del consiglio di amministrazione (con i quali è in contrasto, ndr) ». Scaravaggi fa sapere di averne informato il presidente del collegio sindacale, Vito Pezzati («e mi sorge il sospetto che il presidente non abbia informato del nostro colloquio gli altri due sindaci»).
Scaravaggi ritiene poi «imprescindibile» vista l'imminenza delle ferie, la nomina del nuovo presidente della Fondazione perché «la conduca fuori da questo stato di profonda crisi». Parla del dissidio con il cda nel quale ha avuto parte «non secondaria» il collegio dei sindaci.
In quanto alla propria condotta, dal giorno successivo all'annuncio delle sue dimissioni, il 16 giugno scorso, Scaravaggi sottolineava la disponibilità a darle solo «nel momento in cui fosse individuato il nome di un nuovo presidente che potesse, in ipotesi, ottenere il maggior consenso possibile da parte del consiglio generale della Fondazione». E ancora, parla delle «pressioni» ricevute dal collegio sindacale perché si dimettesse, della richiesta arrivata dal collegio e dai membri del cda di convocare una riunione del cda per discutere delle dimissioni stesse. Infine, il passaggio più polemico, Scaravaggi spiega di voler rassegnare le dimissioni davanti al massimo organo della Fondazione, il consiglio generale, contestualmente alla nomina di un nuovo presidente: «evitando così un periodo di interregno quanto meno inopportuno». Il perché lo ritenga inopportuno è presto detto: «è in corso un'accesa discussione circa le perdite che la Fondazione ha subìto nel corso della sua precedente amministrazione e non sembra opportuno che l'ente, pur in via provvisoria, sia gestito da coloro il cui operato è in questo momento in discussione».
Linea sindaci
E' scontro frontale, dunque con i sindaci Vito Pezzati, Andrea Fantini e Marco Mongini (i documenti completi sono leggibili sul sito www. liberta. it) che hanno inoltrato il loro esposto al ministero come anticipato ieri da Libertà. La loro contestazione a Scaravaggi riguarda essenzialmente la violazione dell'artico 7 del regolamento relativamente alla convocazione della seduta del consiglio generale del 26 luglio ("Le candidature per la nomina del presidente della Fondazione dovranno pervenire almeno dieci giorni prima della scadenza del mandato presidenziale... "). I sindaci richiamavano poi il comportamento di Scaravaggi circa le dimissioni «irrevocabili» rimaste inattuate, nonostante le richieste del collegio sindacale stesso di formalizzarle e il «parere pro-veritate dello Studio Portale» di dare evidenza formale a dimissioni solo annunciate. Non ci sarebbe stata - recita l'esposto dei sindaci riferendosi alle candidature per la nuova presidenza - la fissazione di un «congruo termine per la presentazione di candidature munite di relativo curriculum e linee programmatiche, così da consentire una scelta trasparente e rispondere agli interessi della Fondazione, sulla base di criteri oggettivi e verificabili». La posizione di Scaravaggi viene vista come espressione di una «personalistica e non condivisibile finalità annunciata a mezzo stampa di andare via gestendo il passaggio di consegne».

pat. sof.

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