Fondazione di Piacenza e Vigevano Stampa
  Rassegna Stampa
spazio
  Comunicati Stampa
spazio
  Eventi Auditorium Piacenza
spazio
  Eventi Auditorium Vigevano
spazio
  Comunicazione
spazio

 
Home Page     Rassegna Stampa   


Giovedì 24 Luglio 2014 - Libertà

Mentre va avanti la battaglia procedurale, lo stallo dell'istituzione preoccupa la comunità piacentina

E Colosimo (Piacenza Viva) chiede un esponente del Comune nel futuro Cda

Il duello in punta di procedure e tecnicismi che si sta consumando in seno alla Fondazione di Piacenza e Vigevano ha come primo effetto di bloccarne l'operatività.
E' vero che ad agosto l'istituzione tradizionalmente chiude i battenti, tuttavia ci sono diversi progetti che fanno leva sugli stanziamenti forniti dalla Fondazione, da Expo 2015, alle Università, alle stagioni teatrali.
Al momento sta zitto il consiglio comunale, impegnato ad approvare il bilancio, consiglio dove di solito la battuta e il giudizio su temi così scottanti rampollano come acqua di sorgente ad ogni pretesto. Invece nella seduta di ieri solo il consigliere Marco Colosimo (Piacenza Viva) ha chiesto che il Comune inserisca un suo rappresentante all'interno del Cda della Fondazione. La polemica politica sembra invece improvvisamente sopita, forse perché è stata depositata la candidatura a presidente di Massimo Toscani, attuale presidente del Collegio dei Notai, che continua nella sua linea di riservatezza.
Stando alle parole di Scaravaggi nella sua lettera al ministero, si direbbe che Toscani può contare su 14 voti nel parlamentino (Scaravaggi fu eletto con 13, spaccando in due il consiglio). E anche se c'è silenzio, cresce il disagio di molti "attori" di questa vicenda e cresce il disagio anche degli "spettatori". Ci sarà un'altra frattura?
Promemoria. Non risultano agli atti dimissioni tradotte dalle enunciazioni alla pratica. Il vicepresidente della Fondazione Beniamino Anselmi era disposto a rassegnarle contestualmente a quelle dei suoi due antagonisti, il presidente Francesco Scaravaggi e il consigliere Stefano Pareti, che hanno lasciato cadere nel vuoto la "sfida". Scaravaggi - dopo l'annuncio delle sue stesse dimissioni il 16 giugno - non si dimetterà se non il giorno stesso del consiglio generale fissato per il 2 agosto.
Ma l'esposto del Collegio dei sindaci e la lettera dello stesso Scaravaggi al ministero potrebbero innescare un allungamento dei tempi, con esiti incerti. Si vedrà cosa ne pensa il Tesoro. Intanto i consiglieri della Camera di Commercio, con sfumature diverse, hanno chiesto un'audizione dei loro tre rappresentanti in consiglio generale della Fondazione per avere informazioni da chi dovrebbe fornirle all'opinione pubblica (gli addetti ai lavori sanno tutto e di più).
In fondo è estate, ci si deve un po' alleggerire. E questa sera alle 21 nel Cortile di Palazzo Rota Pisaroni, sede della Fondazione, si esibisce Lino Patruno. Speriamo porti bene. La giornata di ieri ha portato invece la candidatura dichiaratamente di "disturbo" di Federico Scarpa (vd. a lato) rispetto a quella avallata dalle istituzioni di Toscani. Cose mai viste? Non proprio.
La crisi è gravissima, ma certe incomprensioni insanabili tornano e ritornano, basti leggere l'amarcord a fianco su Gian Carlo Mazzocchi ed Ettore Gotti Tedeschi.

p. s.

Torna all'elenco | Versione stampabile

spazio
spazio spazio spazio
spazio spazio spazio