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Mercoledì 23 Luglio 2014 - PiacenzaSera

Fondazione, battaglia di carte bollate. Scaravaggi risponde all’esposto

Un macigno gettato sul cammino che doveva condurre all’elezione del nuovo presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano il 2 agosto prossimo. Potrebbe essere questa la conseguenza dell’esposto al Ministero del Tesoro presentato dal collegio dei sindaci per contestare la condotta del presidente dimissionario Francesco Scaravaggi nella procedura di convocazione del consiglio generale di via S. Eufemia.

Questione di lana caprina, di assai difficile comprensione ai non addetti ai lavori, ma che sembra avere un effetto solo su tutta la vicenda: dilatare i tempi per la sostituzione dei vertici della Fondazione e lasciare lo stato di paralisi nella quale versa da oltre un mese a questa parte.

Chi si oppone risolutamente a questa possibile deriva è il presidente dimissionario Francesco Scaravaggi, che ha preparato una risposta puntuale (LEGGI QUI IL TESTO) all’esposto del collegio dei sindaci e conferma che il 2 agosto rassegnerà le dimissioni per lasciare posto al suo successore, il notaio Massimo Toscani, individuato dalle istituzioni piacentine come figura di garanzia. Scaravaggi esclude invece la prospettiva di un commissariamento: "Occorre fare di tutto per evitare quella che sarebbe una sconfitta per l’intera comunità piacentina".

Ma cosa viene contestato a Scaravaggi nell’esposto firmato dal collegio sindacale (dal presidente Vito Pezzati, e gli altri due componenti Andrea Fantini e Marco Mongini) inviato all’Autorità di Vigilanza del Ministero del Tesoro (LEGGI QUI IL DOCUMENTO)?

Che il presidente avrebbe violato l’articolo 7 della Statuto della Fondazione alla voce "Regolamento per nomina dei componenti il Consiglio Generale, del Presidente e del Collegio dei Sindaci" che stabilisce che "Le candidature per la nomina del Presidente della Fondazione dovranno pervenire almeno 10 giorni prima della scadenza del mandato presidenziale, dovranno essere sottoscritte da almeno 5 Consiglieri e correlate da curriculum e linee programmatiche".

Il collegio dei sindaci, in particolare, contesta a Scaravaggi di aver convocato il 21 luglio la seduta per l’elezione del nuovo presidente per la data 26 luglio, quindi senza i 10 giorni di tempo per consentire l’eventuale deposito delle candidature.

Nel frattempo - forse per prevenire qualsiasi possibile intoppo - lo stesso Scaravaggi, come spiega nella risposta al Ministero, aveva provveduto a una nuova convocazione del consiglio generale (con un’integrazione dell’ordine del giorno) che di fatto annullava la precedente: nuova convocazione spedita ieri, 22 luglio, per il 2 agosto, con l’intervallo di tempo di 10 giorni indicato nell’esposto dei sindaci.

Proprio per questo motivo Scaravaggi si è detto sorpreso dell’esposto dei sindaci e ha replicato "con una lettera punto per punto, con dati concreti".

Una schermaglia tutta procedurale, dunque, che rischia di trascinarsi in ricorsi e contro ricorsi. Tocca così assistere al rischio del prolungarsi dello stallo nella Fondazione di Piacenza e Vigevano: nonostante la vicenda sia finita alla ribalta della stampa nazionale con il "Corriere della Sera", e nonostante tutta la comunità piacentina avrebbe più che mai bisogno di un ente trasparente nella consistenza del patrimonio, capace di supportare il territorio in maniera efficace, in grado di offrire strumenti di sostegno nuovi di fronte alla crisi economica.

In questo scenario, con la possibilità di un ulteriore slittamento a settembre, c’è anche chi paventa che la candidatura di garanzia avanzata dalle istituzioni locali, di Massimo Toscani, corra il rischio di indebolirsi. E che potrebbe spuntare anche un altro contendente per la presidenza di via S. Eufemia. Ma in questo caso non sarebbe un film già visto?

In attesa dei nuovi sviluppi, il presidente Scaravaggi ha convocato per venerdì un consiglio di amministrazione con all’ordine del giorno la visione e approvazione di una serie di verbali.

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