Fondazione di Piacenza e Vigevano Stampa
  Rassegna Stampa
spazio
  Comunicati Stampa
spazio
  Eventi Auditorium Piacenza
spazio
  Eventi Auditorium Vigevano
spazio
  Comunicazione
spazio

 
Home Page     Rassegna Stampa   


Lunedì 21 Luglio 2014 - Libertà

L'affondo del Corriere: istituzione nel caos

Marazzi: no comment, troppa polemica. Convocazione per il 26 luglio?

piacenza - Il giornalista economico Mario Gerevini ha firmato un articolo apparso ieri sul Corriere della Sera intitolato "Derivati e soldi a Gibuti, la Fondazione di Piacenza nel caos".
Un pugno allo stomaco per l'immagine dell'istituzione di via Sant'Eufemia paralizzata da una "sfiducia circolare e collettiva". Ma il Corsera non racconta niente di nuovo rispetto a quanto non fosse già stato scritto in tante tappe da prima dell'elezione di Francesco Scaravaggi, nel marzo 2013, ad oggi. Con la sola eccezione della chiosa finale sul futuro presidente, vale a dire che: "Il sindaco di centrosinistra Paolo Dosi e il presidente della Provincia, Massimo Trespidi, sembrano convergere sul nome del presidente dei notai, Massimo Toscani. Sarebbe la scelta giusta ma che si faccia presto, afferma il piacentino Corrado Sforza Fogliani". Anche in via Solferino, prima che in piazza Cavalli, arrivano echi sul "presidente di garanzia". Potrebbe esser più complicato costruirgli intorno la squadra di garanzia e prima ancora avergli assicurato una larga maggioranza nel parlamentino che - pur con il disaccordo del Collegio sindacale - si cerca di convocare per sabato 26 luglio (elezione del nuovo presidente) in onore al "fate presto" lanciato dal presidente uscente. Le lettere potrebbero essere già partite.
In quanto al Corsera non è tenero sulla Fondazione. Parla de "la manovra del parcheggio per sbaglio di 200 milioni in Svizzera sul conto della Jiulius Baer"; dei "dubbi sulla reale consistenza del patrimonio (342 milioni) "; del bilancio che "con la precedente gestione si era caricato di derivati su Mps, Intesa e Unicredit"; del milione perso su Banque de Dépot ed de Crédit Djiboutu, banca di Gibuti in Africa Orientale "operazione filantropica si disse, poi si scopre che la banca è privata di un certo Michel Torrielli... ".
Detto ciò e visto che è sotto accusa ancora una volta la gestione passata (e non solo) della Fondazione, abbiamo chiesto un commento all'ex presidente, ma Giacomo Marazzi declina con un no-comment. «Ci sono già troppe polemiche in questo momento» si limita a dire. In altri momenti però, prima della fine del suo mandato, aveva spiegato che l'operazione di investimento di 72 milioni in Monte Parma nasceva quando le banche andavano a gonfie vele, prima della bolla finanziaria e della crisi, e l'investimento alla banca di Gibuti era rubricato come operazione filantropica chiesta da Vigevano e condivisa con la Bei come aiuto a paesi in via di sviluppo. Marazzi, da parte sua, aveva scelto di rendere il bilancio trasparente già dal 2005, caricandolo totalmente su Internet, con elenco di erogazioni fino a 300 euro.

Torna all'elenco | Versione stampabile

spazio
spazio spazio spazio
spazio spazio spazio