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Lunedì 21 Luglio 2014 - PiacenzaSera

"Fondazione nel caos", sul "Corriere" le finanze di via S. Eufemia. Anselmi si dimette

"Meriterebbe di essere raccontata la storia della Fondazione (ex bancaria) che ha investito in una banca privata del Gibuti. O la manovra del parcheggio «per sbaglio» di 200 milioni in Svizzera. E quell’altra vicenda dei milioni (decine) «bruciati» in una banca in crisi con 500 anni di storia (e non è Mps)? Senza dimenticare il caso di chi si è riempito di derivati, compreso il famigerato prestito «fresh» di Montepaschi. C’è chi ha portato in tribunale Jp Morgan e l’ex consulente agli investimenti (Prometeia) per un affare andato male. E poi i dubbi sulla reale consistenza del patrimonio (342 milioni) e la guerra tra presidente (ingegnere) e vicepresidente (banchiere), nati lo stesso giorno 72 anni fa".

E’ questo l’attacco dell’articolo - non sono necessarie altre chiose - che Mario Gerevini dedica alla Fondazione di Piacenza e Vigevano sul "Corriere della Sera" di domenica 20 luglio. Un lungo articolo nel quale si ricostruiscono alcune delle vicende che negli ultimi mesi hanno portato alla ribalta l’ente di via S. Eufemia, oggi con un presidente dimissionario (Francesco Scaravaggi) e un consiglio di amministrazione, che pur essendo stato nominato dallo stesso presidente, non intende dimettersi.

Il "Corriere", portando ad esempio alcune specifiche operazioni finanziare del passato, si chiede se il patrimonio che costituisce la cassaforte di piacentini sia stato gestito secondo criteri realmente prudenziali. La vicenda dell’investimento nelle azioni della Banca Monte Parma viene evocata come esempio: "Per i piacentini è stato uno «scherzo» da 50 milioni, 28 di svalutazione solo nell’ultimo bilancio. Un’enormità per chi ha un monte erogazioni annuo di circa 5 milioni".

E poi quei titoli finiti a Gibuti, staterello africano proprio non dietro l’angolo: "I soldi finirono in una holding lussemburghese - dice il "Corriere" e da qui deviati alla «Banque de Dépot et de Crédit Djiboutu». Un milione investito, un milione perso, azzerato nel 2011. «Operazione filantropica», si disse. Poi si scopre che la banca è privata, di un certo Michel Torielli, svizzero, titolare della Swiss Financial Investments".

E lo spostamento di 200 milioni di titoli in Svizzera "su un conto della Julius Baer - spiega il "Corriere" - con lo scopo di ottenere una proposta di investimento. Possibile? Ma nel 2014 per ottenere una proposta si devono trasferire materialmente i titoli? Sta di fatto che su questa operazione viene licenziato il direttore della Fondazione che però fa causa e accusa: il consiglio sapeva".

Si arriva fino ai giorni nostri con lo scontro tra presidente e consiglio che paralizza da oltre un mese le attività della Fondazione e la ricerca di un nuovo presidente unitario (con la figura del notaio Massimo Toscani individuata dalle istituzioni e gradita - come spiegato nel pezzo del "Corriere" - al presidente di Confedilizia Corrado Sforza Fogliani che afferma "scelta giusta ma che si faccia presto").

Ma il nocciolo della questione - conclude il "Corriere della Sera" tuttavia, è "la reale consistenza del patrimonio: 342 milioni è il valore contabile. Quello reale lo stabilirà una perizia".

AGGIORNAMENTO 21 LUGLIO - Dalle colonne di "Libertà" il vicepresidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano Beniamino Anselmi ha annunciato le sue dimissioni. Un passo indietro richiesto a tutto il consiglio di amministrazione della Fondazione in maniera trasversale dalle istituzioni, dal mondo politico, dai sindacati e da altri settori della società.

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