Giovedì 17 Luglio 2014 - Libertà
Regina Carter: il violino spazia dal classico al pop
Domani al Castello di Santimento il Valtidone Festival cala un altro carico da novanta: la grande violinista americana
ROTTOFRENO - Dopo il grandioso concerto di Michel Camilo di ieri sera a Gragnano, il Valtidone Festival è pronto a calare un altro carico da novanta. Domani sera scocca l'ora della straordinaria violinista americana Regina Carter.
La prestigiosa rassegna diretta da Livio Bollani, sviluppata dalla Fondazione Valtidone Musica e Associazione Culturale Tetracordo con il sostegno e la collaborazione di Fondazione di Piacenza e Vigevano, delle amministrazioni comunali coinvolte e l'appoggio di Editoriale Libertà, sbarca domani al Castello di Santimento di Rottofreno. Alle ore 21.15, ecco l'attesissima esibizione del quartetto della grande violinista, che sarà accompagnata sul palcoscenico da Will Holshouser alla fisarmonica, Marvin Sewell alla chitarra, Chris Lightcap al basso ed Alvester Garnett alla batteria.
L'ingresso al concerto sarà gratuito per gli under 18 anni e i residenti a Rottofreno, presentando un documento d'identità all'ingresso. Tutti gli altri possono procurarsi il biglietto in prevendita sul sito biglietti. vtfest. it o acquistarlo domani stesso a partire dalle ore 20 al botteghino. Il costo del ticket intero è di 15 euro, mentre il ridotto riservato agli over 65 anni e ai soci dell'Associazione Culturale Tetracordo è scontato a 10 euro.
Regina Carter è considerata il violino jazz più importante e significativo del nostro tempo, dopo quello leggendario di Stephane Grappelli. La sua bravura e la sua fama sono state consacrate anche grazie alla collaborazione con Wynton Marsalis (Grammy Awards e premio Pulizer), con la Lincoln Center Jazz Orchestra e Cassandra Wilson per Travelion Miles. Nata a Detroit, città cosmopolita, ha avuto l'opportunità di essere attorniata da differenti culture. Ciò ha influenzato notevolmente la sua formazione e le ha permesso di interessarsi in modo aperto a tutta la musica, dalla classica, origine del suo percorso formativo, fino al jazz, senza trascurare il folk e il pop da cui tutt'oggi attinge per il suo repertorio.
La sua autorevolezza musicale, mista a grazia ed eleganza, è riconosciuta dalle riviste specializzate più importanti. Ma non è soltanto il mondo del jazz ad interessarsi alla sua musica: artisti come Faith Evans, Elliot Sharp, e Mary J. Blige l'hanno chiamata a collaborare nelle loro registrazioni.
Regina Carter spazia dalla musica classica al jazz alla world music e combina una tecnica mozzafiato con qualità profonde di composizione e di improvvisazione con un nuovo, aggressivo approccio al suo strumento e al tempo stesso mette in dubbio l'immagine comune del violino: nelle mani della Carter il violino mostra non soltanto il suo lato melodico, bensì anche tutte le sue possibilità percussionistiche.
Con l'ultimo album, Southern Comfort, che dà il titolo al suo attuale progetto che vedremo in campo domani sera, Regina Carter ha idealmente connesso tra loro anche i suoi precedenti dischi I'll Be Seeing You e Reverse Thread, trasportandoci in un ipnotico e affascinante mondo di melodie popolari africane.
Paolo Schiavi