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Domenica 6 Luglio 2014 - Libertà

Croce Rossa, il presidente Zurla si dimette

«Decisione anche per problemi di salute». Ora un commissario: Guidotti o Sartori

Renato Zurla rinuncia alla presidenza della Croce Rossa di Piacenza. Un'uscita di scena inaspettata, che precede quella rituale attesa dopo l'autunno, al momento dell'elezione del nuovo vertice della rinnovata Cri. Renato Zurla, medico, 67 anni, un ampio curriculum di militanza tra i ranghi della Cri - di cui era stato già in precedenza presidente, a Piacenza e, nel 2004, anche delle sede regionale - parla di una «decisione ponderata», maturata negli ultimi mesi - e non oggi soltanto - ad un anno e mezzo dall'insediamento del nuovo e ultimo mandato. In questa fase la Cri piacentina, con Zurla dimissionario, sarà retta da un commissario. Negli ultimi tempi il presidente regionale Antonio Scavuzzo è già stato a Piacenza per delineare il percorso del "dopo Zurla", la decisione finale spetta al presidente nazionale. Due nomi sarebbero in ballottaggio per il ruolo di commissario, Alessandro Guidotti e Carlo Sartori. Nei prossimi giorni dovrebbe essere comunicato il nome del prescelto. Nel frattempo Zurla ha inviato a delegati, coordinatori e volontari della Croce Rossa Italiana di Piacenza una breve lettera di congedo in cui ha confermato «la decisione di rinuncia alla carica di presidente provinciale Cri». «Vi auguro ogni bene e tanta prosperità, ne abbiamo bisogno e dobbiamo perseguirla perché le possibilità ci sono tutte a patto che si comprenda senza alcun equivoco di sorta il ruolo nuovo della associazione Cri in quanto tale», ha scritto il medico nella lettera. Aggiungendo che «vale però e comunque sempre una seria riflessione, quella di essere dei volontari consapevoli e per bene che scelgono e dovranno sempre scegliere di stare dalla parte dei bisogni e delle sofferenze con il massimo della dignità possibile e con il rispetto dovuto in ogni nostra azione rivolta alle persone in genere ed alle nostre comunità in particolare a cui rivolgiamo in ogni momento di nostre celebrazioni l'invito di sostenerci e di accoglierci con la massima fiducia». Un'uscita di scena sbattendo la porta? No, assicura Zurla. Un'uscita di scena, piuttosto, consigliata da motivi di salute, per il progredire della complessità gestionale della Cri a fronte del suo passaggio - ad ora perfezionato - da ente pubblico a Aps (Associazione di promozione sociale). Ma, dalla rinuncia alla carica, non sarebbero esenti alcuni screzi venutisi a frapporre fra Zurla e il presidente nazionale Cri, Francesco Rocca, sulla cui entità e contenuto il medico piacentino non ritiene opportuno intervenire. Neanche del tutto sereno l'orizzonte locale. Anche se Zurla preferisce imboccare la strada del silenzio, non sarebbero mancate incomprensioni anche con alcuni colleghi dell'ambito piacentino.
«Ma voglio sgombrare il campo da equivoci - tiene a precisare - a determinare la scelta di lasciare è stata la considerazione della complessità degli impegni della Cri a fronte dei problemi di salute che ho avuto in un recente passato». A dicembre 2012 Zurla era stato eletto dai volontari piacentini. Un nuovo mandato di presidenza dopo quello portato avanti tra gli anni Novanta e gli anni Duemila, una presenza in campo partita nel 1990 - dalla fondazione della Cri bobbiese - e costellata da una miriade di missioni compiute all'estero. «Da responsabile sanitario Cri - ha ricordato il dottor Zurla - sono stato in Albania, Iraq, Sud Est asiatico, fino agli eventi italiani, come il terremoto d'Abruzzo. A Cuba ho partecipato ad una missione di collaborazione internazionale, per instaurare un ponte con la Cri locale». «Oggi, la Cri che lascio - spiega Zurla - è diventata Aps, Associazione di promozione sociale, ed era il mio obiettivo: dare una mano nel corso delle operazioni di traghettamento da ente pubblico ad Aps». Il passaggio è avvenuto, anche «doloroso, soprattutto sotto il profilo amministrativo», «passaggio difficile», con criticità non del tutto risolte. «C'è il nodo dei nove dipendenti a tempo inderminato, per i quali non esiste ancora certezza di collocazione. Sui contratti a tempo determinato, invece, abbiamo proceduto al rinnovo dei 15 rapporti, in una prospettiva di mantenimento». A cavallo tra il 2014 e il 2015 dovrebbe arrivare l'elezione del nuovo presidente Cri e dell'intero consiglio direttivo sulla base del nuovo statuto. «Ho fatto del mio meglio, per la Cri piacentina - considera ancora Zurla - e la mia rinuncia alla presidenza non equivale certamente ad una rinuncia alla Cri, dove resterò come volontario».

Simona Segalini

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