Sabato 5 Luglio 2014 - Libertà
La fiera della piacentinità una spinta al futuro
«La fiera di Sant'Antonino è un'occasione per sentire l'umore della cittadinanza, raccogliere anche critiche e osservazioni, questa in particolare dà la ricarica al commercio», dice il sindaco Paolo Dosi. Puntuale alle 9.30, con l'assessore al commercio Katia Tarasconi e la comandante della Polizia municipale Renza Malchiodi (in partenza per incarico romano), arriva al monumento del patrono a Barriera Genova. Saluta la banda Ponchielli («è un onore essere qui» spiega il direttore Ivano Fortunati) e inizia la visita alla kermesse.
La ressa è quella delle grandi edizioni su tutto il percorso, dal Facsal alle vie laterali, a parte un live calo nel pomeriggio. «C'è da far girare le biglie» commenta un ambulante riferendosi alla moltitudine di clienti, e curiosi, che assedia i tre lati del banco. Per stroncare i malintenzionati le forze dell'ordine hanno dispiegato decine di agenti, molti in borghese: vigili urbani, polizia di stato, carabinieri e finanzieri si confondono nel variopinto cicaleccio. All'assessore chiediamo delle critiche mosse dagli ambulanti (riportate da Libertà nell'edizione di ieri), in merito al «lungo tempo di attesa per l'assegnazione degli accessi ai posteggi». Tarasconi giustifica il meccanismo come «garanzia di legalità, la verifica dei requisiti è assolutamente necessaria, mica possiamo lasciarli passare e poi scoprire, quando hanno già occupato lo spazio, che non sono in regola, tuttavia - puntualizza - negli ultimi anni abbiamo sveltito molto le operazione tant'è che ieri abbiamo terminato intorno alle 21.30».
Aprono il chilometrico fronte espositivo sul Pubblico Passeggio, da un lato bancarelle merceologiche e dall'altro gazebo di sodalizi umanitari: Emergency, Alzheimer, Assofa, Vivere con lentezza, Animalisti e Canile di Piacenza, Scuola calcio Inter e l'Associazione Panificatori. Per tutto il giorno, i mastri fornai hanno offerto il "Pane Piacentino" prodotto con grano locale come azione «del progetto Coldiretti di "filiera agricola italiana e il ricavato verrà devoluto alla Fondazione Casa di Iris» motiva Simone Tosca presidente dell'associazione. La banda Ponchielli, guidata dal maestro Ivano Fortunati - «per noi è un onore essere presenti alla fiera» -, sfila da corso V. Emanuele in via Verdi per raggiungere la piazza intitolata al patrono. Gli amministratori si inoltrano nel "serpente" fieristico, ora salutati con un cenno o con la stretta di mano. «Non per fare polemica - si inserisce una coppia abitante nei pressi de La Volta del Vescovo - abbiamo scritto per segnalare la sporcizia per strada, la risposta è stata pronta, invece stiamo aspettando la sostituzione degli alberi secchi». Il sindaco prende appunti e promette l'intervento.
Ai grappoli di palloncini fanno ressa i più piccoli, un papà ne acquista uno a forma di treno facendo immensamente felice il figlioletto. Anche i mimi suscitano ammirazione per l'assoluta immobilità. La rassegna rievoca ricordi fanciulleschi, quando nonne e zie accompagnavano per una granita o lo zucchero filato i giovanissimi nipoti: l'assessore Tarasconi arrivava da Bergamo, la comandante Malchiodi da Ferriere, poi, come tutti (quasi), si lasciano convincere ad acquistare una "magica" spazzola per pulire i vetri. «E' calamitata e permette di pulire contemporaneamente i due versanti delle finestre» spiega il venditore producendosi in una dimostrazione pratica. «Fare acquisti oggi porta bene» dice Angela Longeri, dirigente comunale, salutando frettolosamente. Malchiodi, con la divisa da comandante, suscita l'interesse di visitatori provenienti da fuori provincia che domandano informazioni su come raggiungere una via circostante. «La fiera come un luna park» commenta un gruppo di ragazze alla ricerca del "telo mare". Una frusta, un po' particolare, per fare il frappé e al modico prezzo di dieci euro, ricorda al primo cittadino «quando la bevanda era un qualcosa di molto sofisticato». Il crocchio di donne che sta intorno al banco è un invito a nozze per l'assessore che di bancarella in bancarella riempie la capiente borsa. Per la Caritas anche la giornata fieristica è occasione di raccolta fondi proponendo, in via Giordani, tovaglieria e biancheria d'altro secolo. Carlo Bravi, ex Provveditore agli studi, è ritornato nella parrocchia della sua fanciullezza, Sant'Antonino «è sempre bello, anche se il contesto è molto diverso».
«La fiera è dimostrazione di quanto la città sia viva ed unita e sappia rirovare la sua identità», conclude il sindaco dopo la maratona.
In serata il fiume umano si è distribuito nelle vie e piazze del centro città per seguire il ricco calendario degli intrattenimenti e l'incontro con la canzone piacentina in piazza Cavalli.
Maria Vittoria Gazzola
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