Giovedì 3 Luglio 2014 - Libertà
Resti fuori la politica, ma rientri la dignità delle istituzioni
IL FUTURO DELLA FONDAZIONE / 2
Non si può che restare allibiti di fronte alle dichiarazioni del vicepresidente della Fondazione Beniamino Anselmi che sabato avrebbe detto - sinora non smentendo - «occorre agire con grande trasparenza, grande pacatezza e per il bene della Fondazione. Ho grande rispetto per la politica e per le istituzioni, ma credo che noi dobbiamo muoverci in autonomia, nel rispetto delle leggi che regolano le Fondazioni. Non dobbiamo fare come a Siena dove la politica si è intromessa nella Fondazione e abbiamo visto come sono andate le cose».
Anselmi confonde politica e istituzioni che possono essere cosa diversa. L'esempio a cui fa riferimento, quello di Siena, è ben altro rispetto a ciò che si sta verificando a Piacenza. Non è la politica che si interessa di Fondazione, ma sono le istituzioni a cominciare dalla commissione che presiedo. Le istituzioni hanno il dovere e anche l'obbligo di rappresentare i cittadini e quindi di interessarsi di ciò che è di proprietà dei cittadini.
Gli uomini vengono eletti nelle istituzioni dai cittadini perché siano la loro rappresentanza. Non lo dimentichi chi siede nel consiglio di amministrazione della Fondazione, non già espressione di una istituzione, ma cooptato da due presidenti, il secondo dei quali gli ha poi tolto la fiducia.
Molto facile e suggestivo il richiamo di Anselmi alla politica perché se ne resti fuori, ma fuorviante per il messaggio che si vorrebbe far arrivare ai cittadini, di paladino della indipendenza. Ma indipendenza da che cosa? Indipendenza dal rendere conto al proprio presidente essendone il vice? Indipendenza dal rigettare sdegnosamente qualsiasi richiesta di dimissioni che arriva da chi palesemente non ha più fiducia nella sua persona?
Troppo comodo nascondersi dietro al paravento dell'antipolitica. Chi è stato eletto nelle istituzioni quanto meno deve rendere conto ai cittadini a ogni tornata elettorale e può essere sanzionato con la non elezione; così, chi è stato cooptato da un presidente che poi gli ha revocato la fiducia, dovrebbe avere la dignità di dimettersi.
Resti fuori, quindi, dalla Fondazione la politica, ma rientri e ben in fretta la dignità delle istituzioni e delle persone.
STEFANO PERRUCCI
presidente Commissione "Organizzazione istituzionale e Sviluppo civile" del Comune di Piacenza