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Domenica 29 Giugno 2014 - Libertà

Fondazione, l'ex sindaco di Castelsangiovanni Capelli: problema non solo cittadino, si convochino i Comuni

«Ci spieghino che cosa ha generato la frattura tra presidente e cda»

«Perché sulla questione Fondazione non viene coinvolto il territorio piacentino»? A chiederlo è l'ex sindaco di Castelsangiovanni, oggi consigliere di minoranza, Carlo Capelli il quale chiede la convocazione di un'audizione con sindaci e consiglieri dei consigli comunali di tutti i comuni della provincia per discutere della difficile situazione che sta attraversando l'ente, dopo le dimissioni del presidente Scaravaggi e le richieste arrivate da più parti di azzeramento dell'intero cda. A detta di Capelli fino ad oggi della crisi della Fondazione si è discusso solo in città, nonostante questo ente sia rappresentativo di tutto il territorio piacentino. "Sindaci e consiglieri di tutti i comuni - dice Capelli - devono interessarsi di più delle sorti di questo ente, che è un bene prezioso a servizio di tutto il territorio e non solo della città di Piacenza. Le voci che finora si sono sentite - prosegue l'ex sindaco Capelli - di richiesta di chiarimenti circa la situazione attuale sono arrivate solo da politici della città, ma se questa questione resta chiusa nelle segreterie dei partiti il rischio è quello di replicare l'esperienza di Siena con un cda - prosegue Capelli - destinato a finire in mano ai partiti. Occorre che ci venga spiegato cosa ha generato la frattura tra presidente e cda visto che a quel che risulta tutta le precedenti delibere sono state prese perlopiù a maggioranza, motivo per cui ora non si spiega questa improvvisa rottura. Non vorrei - dice - che l'aver introdotto un cambio in un sistema finora immobile abbia provocato sconquassi". Capelli chiede anche di sapere "quale è la situazione degli investimenti e delle spese reali che la Fondazione sopporta per auto sostenersi". L'ex sindaco di Castelsangiovanni ritiene necessario introdurre "un cambio del modello organizzativo. Occorre - prosegue - che sul sito siano ad esempio pubblicate informazioni relative ai finanziamenti, l'albo dei fornitori e tutte quelle cose che in una parola la renderebbero una Fondazione moderna come i tempi moderni richiedono. Si tratta di atti dovuti da parte di un ente che deve servire tutto il territorio piacentino e di cui se non si conoscono le vicende e le dinamiche è inevitabile che ognuno si crei convinzioni che nascono unicamente da sensazioni anziché dai fatti reali".
BERGONZI (PD) - «Anselmi afferma di non comprendere la richiesta di dimissioni del Cda? Il motivo é molto elementare: nessuno ha fiducia in lui: gli basta». Così il consigliere provinciale Marco Berzonzi interviene sulla vicenda rincarando la dose: «Il Cda, Anselmi in primis, deve andare a casa: chi lo ha nominato, non ha più fiducia in lui. Peraltro la città non ha mai avuto fiducia in lui, tant'è che la maggioranza dei rappresentanti piacentini non ha votato per lui. Non sono motivazioni sufficienti? Vuole stare abbarbicato alla poltrona? E gli altri componenti il Cda, anche?
La situazione in cui la Fondazione é stata precipitata, non é sufficientemente seria, per richiedere di ripartire da zero, con organi nuovi e pubblicando d'ora in avanti ogni atto, ogni impegno che la riguarda? Mi auguro che altri componenti del Cda, facciano come il consigliere Pareti, da subito disponibile a seguire il presidente Scaravaggi nelle dimissioni».

mar. mil.

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