Giovedì 26 Giugno 2014 - Libertà
«Se il potere economico è religioso»: la filosofa Stimilli in Fondazione
piacenza - Ha parlato di un potere economico religiosamente connotato Elettra Stimilli, docente di filosofia dell'università di Salerno a cui è spettata la chiusura della rassegna Vita pratica. All'Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano infatti la docente è intervenuta sul tema "Politica e mercato: i presupposti teologici della politica moderna e il carattere religioso del potere economico": questo il titolo del corposo intervento che di fatto ha sancito la conclusione di un ciclo di appuntamenti che quest'anno si è focalizzato su "Politica in questo tempo: individuo, stato, mercato", tema scelto dalla rassegna filosofica promossa dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano in collaborazione con Daniele Bonelli, Attilio Finetti, Katia Tomarchio e Franco Toscani.
«Vorrei mettere a fuoco quello che costituisce il vero alimento della politica economica momdiale - ha esordito Stimilli -, ossia il carattere religioso del potere economico. Per farlo occorre mettere a fuoco la trasformazione avvenuta negli ultimi trent'anni che ha visto il predominio crescente dell'economia su tutti gli ambiti della vita: l'istituzione del mercato ha spodestato la sovranità degli stati che costituivano l'incarnazione della politica moderna. In pratica si è creato un rapporto inedito fra la vita dei singoli e la gestione economica mondiale». Certo, ha fatto notare la docente, l'economia capitalistica si è sempre basata su un predominio e uno sfruttamento della vita umana «che però era volto ad attingere dalle singole capacità umane una forma del lavoro»: la differenza rispetto al passato sta nel fatto che «oggi siano in gioco non solo delle prestazioni specifiche, ma la vita intera dei singoli in tutte le sue forme: questo processo è stato chiamato finanzializzazione dell'economia e presuppone un processo di astrazione che coinvolge nel profondo le singole vite di ognuno di noi» ha spiegato Stimilli. Ecco allora che la globalizzazione ha portato con sé un connubio nel quale la stessa politica si è identificata con i fini dell'economia e ha stravolto se stessa: Stimilli parla di «finascapitalismo» e fa notare come «le operazioni economiche abbiano raggiunto un grado estremo di astrazione, ma siano dipendenti da operazioni finanziarie che determinano l'andamento in termini apparentemente autonomi rispetto all'economia reale, anche se dall'altro lato è un investimento sulle singole vite il cuore pulsante dell'imprenditorialità della svolta neo-liberista». «La compenetrazione è stata resa possibile dal fatto che l'impresa capistalistica è stata messa al centro dei rapporti sociali - ha concluso la docente -, ed è divenuta il fondamento dell'imprenditoria del sé».
Betty Paraboschi