Giovedì 26 Giugno 2014 - Libertà
Fondazione, domani discussione in Comune
Si riunisce la commissione 1. Piacenza Viva, Fdi e Sveglia attaccano: deve finire lo stallo dell'ente
Tornerà a infuocare il dibattito politico in Comune la vicenda della Fondazione di Piacenza e Vigevano rimasta decapitata dopo le dimissioni, presentate ma per ora congelate, del presidente Francesco Scaravaggi. Domani si riunirà la commissione consiliare 1 per un «approfondimento al fine di redigere un documento relativo alla formulazione di proposte per proporre le migliori azioni per il rispetto dei principi statutari della Fondazione».
Così recita l'ordine del giorno della seduta che fa seguito a quanto deciso (all'unanimità) il 27 maggio scorso dal consiglio comunale su impulso di Massimo Polledri (Lega), vale a dire, per l'appunto, la redazione di «un documento al fine di voler orientare le migliori azioni per il rispetto dei principi statutari» dell'ente di via Sant'Eufemia.
Da allora la situazione è, però, precipitata. La polemica nata dal contestato investimento in Banca Monte Parma (53 milioni di euro di svalutazione patrimoniale) ha portato alle dimissioni del presidente dopo che la proposta di quest'ultimo di azzerare il cda della Fondazione è stata votata dal consiglio generale dell'ente senza però raggiungere il quorum per l'approvazione. Facile, dunque, immaginare che domani in commissione la polemica si infiammerà sui più recenti sviluppi.
Già ieri ne hanno dato il segno un'interpellanza al sindaco arrivata da Marco Colosimo (Piacenza viva) e un comunicato firmato Tommaso Foti ed Erika Opizzi (Fdi). Nella prima viene anzitutto «rilevato che l'amministrazione non ha ancora preso una posizione in merito e che questa situazione di stallo, di non scelta nell'ambito della Fondazione è quanto di peggio potesse accadere». Colosimo e Garetti spingono sul sindaco Dosi perché «si ponga da tramite per: richiedere al più presto la convocazione del consiglio generale e del cda, per prendere atto delle dimissioni del presidente e conseguentemente dell'azzeramento del cda».
Qualora ciò non avvenga, l'esortazione al sindaco è che «sospenda/richiami i propri esponenti/consiglieri (e altrettanto dovrebbe fare Provincia e tutti gli altri enti e associazioni) », che «promuova la massima trasparenza e qualora permanesse, purtroppo, l'attuale situazione, indica incontro pubblico».
Passando a Fdi, «più passano i giorni e la condizione di stallo in cui versa la Fondazione di Piacenza e Vigevano fa il gioco di chi, dopo averla occupata, utilizzando come grimaldello una persona per bene come il presidente Francesco Scaravaggi, pensa di continuarla a fare da padrone. Ne sono la riprova incontri carbonari ai quali partecipano alcuni vertici delle istituzioni piacentine, volti solo a fare si che tutto cambi perché nulla cambi». «Evidentemente non ancora soddisfatti dei danni arrecati alla Fondazione, e per essa alla comunità piacentina», continuano Foti e Opizzi, «alcuni suoi esponenti si trastullano in giochetti poco edificanti, più affini al risiko che al senso di responsabilità. Abbiamo fino ad oggi consigliato passi indietro, affinché la conclusione di una certa esperienza amministrativa all'interno della Fondazione si chiudesse senza fare volare gli stracci, ma non siamo stati ascoltati».
«Ora il vaso è colmo», affermano gli esponenti di Fdi, «soprattutto avendo toccato con mano che l'interesse personale dei singoli viene prima, nei loro piani, degli interessi della comunità piacentina. Nella seduta di venerdì della commissione n. 1 apriremo il libro e il vaso di Pandora sarà da noi aperto: con nomi, cognomi, iniziative, interessi e - soprattutto - mettendo a nudo ciò che va messo a nudo».
«Nel nome della trasparenza», è la conclusione, «evidenzieremo come chi la evoca l'ha sistematicamente occultata, mai praticata, quando non sotterrata. E' vero che siamo la calcisticamente la città dei papaveri, ma al di là della simpatia per paperi e parere, non siamo disponibili ad assistere ulteriormente a questo desueto ballo del qua qua».