Mercoledì 25 Giugno 2014 - PiacenzaSera
Patrimonio Fondazione, Scaravaggi: "Mi ero attivato per una perizia esterna"
La Fondazione di Piacenza e Vigevano è ferma. In stato di paralisi dopo le dimissioni del presidente Francesco Scaravaggi, che in questi giorni ha provato a convocare il consiglio di amministrazione per cercare di sbrigare almeno l’ordinaria amministrazione, ma senza riuscirci.
"Speravo che ci fosse un armistizio per consentire alcune azioni urgenti, ma purtroppo non è così" ammette lo stesso Scaravaggi. Ricordiamo che il presidente dell’ente di via S. Eufemia si è dimesso dopo aver chiesto la revoca dell’attuale consiglio di amministrazione. Scaravaggi ha in più occasioni spiegato che era venuto meno il clima di fiducia all’interno dell’organismo esecutivo della Fondazione e che si era sentito "sorpassato" dall’azione di alcuni dei suoi componenti. Da qui la richiesta di azzeramento del Cda che tuttavia in consiglio generale (il parlamentino dell’ente) non ha ottenuto la maggioranza qualificata necessaria.
LEGGI LA COMPOSIZIONE DEGLI ORGANI DELLA FONDAZIONE
Da più parti del mondo politico e sociale si è levata la richiesta di dimissioni all’indirizzo dell’attuale consiglio di amministrazione (LEGGI L’INTERVENTO DEI SINDACATI) senza alcun esito. Il risultato? La stasi completa dell’istituzione. E Scaravaggi per il momento non pensa di ritornare sui suoi passi. "Mi hanno già chiesto di ritirare le dimissioni - afferma - ma penso che siano irrevocabili". E se l’attuale Cda si dimettesse? "Penso che non cambierei idea... credo che alla Fondazione serva un presidente più adatto di me, forse più di polso".
Un’altra richiesta giunta da più parti nelle scorse settimane riguarda l’esigenza di dare esattamente conto dell’entità del patrimonio della Fondazione dopo le operazioni finanziarie degli anni passati e le svalutazioni intervenute. Scaravaggi afferma che era nelle sue intenzioni procedere in questo senso: "Mi ero già attivato per far eseguire quello che si definisce un audit, una perizia realizzata da un soggetto esterno, per compiere una valutazione oggettiva del patrimonio. Ma poi non è stato possibile proseguire".
Intanto sono in atto incontri e contatti per trovare un successore di Scaravaggi, alla ricerca di una personalità in grado di ricomporre la frattura che si è consumata all’interno del consiglio generale. Una ricerca non facile: tra le ipotesi al vaglio ci sarebbe anche quella relativa al nome di Angelo Federico Arcelli, docente universitario, membro del comitato scientifico del CeSPEM Mario Arcelli presso l’Universita’ Cattolica di Piacenza ed esperto di finanza e di banche.
Colosimo e Garetti: "Convocare il consiglio generale"
I consiglieri comunali Marco Colosimo (Pc Viva) e Paolo Garetti (lista Sveglia) hanno presentato un’interpellanza per chiedere al sindaco Paolo Dosi di mobilitarsi per chiedere che il consiglio generale dell’ente di via Sant’Eufemia si riunisca al più presto, per prendere atto delle dimissioni del presidente e, conseguentemente, dell’azzeramento del cda. In caso contrario, Colosimo e Garetti chiedono che il Comune richiami i propri esponenti e consiglieri, e altrettanto dovrebbero fare Provincia e altre istituzioni.
Foti e Opizzi: "Interessi personali davanti a quelli della comunità, il vaso è colmo"
"Più passano i giorni e la condizione di stallo in cui versa la Fondazione di Piacenza e Vigevano fa il gioco di chi, dopo averla occupata, utilizzando come grimaldello una persona per bene come il Presidente Francesco Scaravaggi, pensa di continuarla a fare da padrone. Ne sono la riprova incontri carbonari ai quali partecipano alcuni vertici delle istituzioni piacentine, volti solo a fare si che tutto cambi perché nulla cambi." Lo affermano Tommaso Foti ed Erika Opizzi, consiglieri comunali di Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale.
"Evidentemente non ancora soddisfatti dei danni arrecati alla Fondazione, e per essa alla comunità piacentina, alcuni suoi esponenti si trastullano in giochetti poco edificanti, più affini al risiko che al senso di responsabilità. Abbiamo - continua la nota - fino ad oggi consigliato passi indietro, affinché la conclusione di una certa esperienza amministrativa all'interno della Fondazione si chiudesse senza fare volare gli stracci, ma non siamo stati ascoltati".
"Ora il vaso è colmo, anzi stracolmo - affermano Foti e Opizzi - soprattutto avendo toccato con mano che l'interesse personale dei singoli viene prima, nei loro piani, degli interessi della comunità piacentina. Nella seduta di venerdì della Commissione n. 1 apriremo il libro e il vaso di Pandora sarà da noi aperto: con nomi, cognomi, iniziative, interessi e - soprattutto - mettendo a nudo ciò che va messo a nudo."
"Nel nome della trasparenza - concludono i consiglieri di Fratelli d'Italia - evidenzieremo come chi la evoca l'ha sistematicamente occultata, mai praticata, quando non sotterrata. E' vero che siamo calcisticamente la città dei papaveri , ma al di là della simpatia per paperi e parere, non siamo disponibili ad assistere ulteriormente a questo desueto ballo del qua qua."