Domenica 22 Giugno 2014 - Libertà
Casa di Iris, tre anni al servizio dei malati
Venerdì compleanno dell'hospice, calciobalilla umano in piazza Cavalli per raccogliere fondi
Venerdì prossimo la Casa di Iris compirà tre anni. La struttura di via Bubba è ad alta specializzazione per quanto attiene la gestione dei sintomi fisici e psicologici. Un Centro di eccellenza dove i malati vengono considerati prima di tutto come persone in un momento molto difficile della loro vita, dove si tutelano i bisogni psicologici di sicurezza e di appartenenza al loro nucleo familiare e amicale, garantendo un'elevata qualità dell'assistenza e soprattutto relazioni umane autentiche, indispensabili per favorire una dignitosa qualità di vita.
Tre anni dopo, questa struttura voluta dall'allora sindaco e attuale Sottosegretario di Stato Roberto Reggi, che in più occasioni definì la Casa di Iris, uno dei fiori all'occhiello dei suoi dieci anni da sindaco, trae i primi bilanci e lo fa con il dirigente comunale Sergio Fuochi, che insieme a Vittoria Avanzi (oggi Capo della segreteria di Reggi, al Ministero della Pubblica istruzione), tiene i rapporti tra la struttura di via Bubba e il Comune di Piacenza: «La Casa di Iris rappresenta un'eccellenza di grande valore - spiega - dove operano medici, psicologi e trenta volontari che svolgono la loro attività dopo avere effettuato corsi di formazione, considerata la delicatezza del loro compito, gli ospiti sono quindici, ma dal prossimo anno sarà possibile avere a disposizione un posto in più, per far fronte alle esigenze sempre più impellenti, ma anche grazie al lavoro di Proges e de l'Orto Botanico, le ditte che hanno in gestione la struttura, il ricambio degli ospiti è pari al 92 per cento annuo, a fronte di una media dell'85 per cento a livello nazionale». Prosegue Fuochi: «Nel 2012 gli ospiti sono stati 246 e nel 2013 sono stati 259, in questi due anni le dimissioni sono state circa cinquanta, quindi questa struttura ha ridato anche speranza e vita oltre che un aiuto concreto agli ospiti per i quali miglioramento della qualità di vita diventa l'obiettivo primario delle Cure Palliative: controllo del dolore e degli altri sintomi, fisici, psicologici e spirituali dei pazienti, ma anche la tutela delle famiglie che vengono accompagnate e guidate nel percorso attraverso la malattia».
In autunno un gruppo di volontari si recherà al "St Christopher's" di Londra, per apprendere nuovi aspetti relativi al funzionamento dell'hospice e in particolare il funzionamento di questo centro che è uno dei più avanzati a livello europeo. «Si lavora con grande professionalità - aggiunge Fuochi - tant'è che hanno fatto visita alla struttura anche alcuni studenti dell'Università di Modena per capire come la Casa di Iris sia organizzata al proprio interno e come venga condotto il percorso curativo all'interno della struttura».
Lo scorso anno nove squadre diedero vita in piazzetta Mercanti al "Calciobalilla umano" e tutta la folla dei Venerdì Piacentini fece il tifo per chi aveva deciso di scendere in campo a favore dell'Hospice la Casa di Iris: «Quest'anno intendiamo promuovere lo stesso torneo benefico - conclude Sergio Fuochi - e questo vuol essere un appello; la Casa di Iris cura gratuitamente i suoi pazienti e il funzionamento della struttura viene assicurato dall'Azienda Sanitaria Locale e dai contributi dei soci fondatori: La Fondazione di Piacenza e Vigevano, la Camera di Commercio, Confindustria, e Upa-Federimpresa e Confcooperative. Parte dei fondi viene raccolta da privati cittadini e grazie a iniziative come quella del "Calciobalilla umano" che conquistano chi ha uno spirito festaiolo e sensibile al sociale».
Mauro Molinaroli