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Lunedì 23 Giugno 2014 - Libertà

Il consigliere Polledri sulla Fondazione: «Bisogna ripartire da un nome condiviso»

piacenza - Fondazione: per il consigliere comunale Massimo Polledri si deve ripartire da un nome condiviso. Polledri affida ad una nota le sue considerazioni: «Ad una settimana dalle dimissioni da Presidente, Scaravaggi tratteggia un quadro ancor più complesso, più fumoso e, se possibile, più preoccupante della gestione della Fondazione: indica chiaramente i nomi dei consiglieri che, a suo dire, lo avrebbero puntualmente scavalcato e conferma la sensazione di una gestione parallela. A parte la gravità delle frasi pronunciate, mi chiedo, ma quando eravamo noi a fare domande sulla Fondazione, su come era condotta, sugli investimenti, come mai ottenevamo poche risposte e pure confuse? ». «Ora, è vero che Scaravaggi ha già un piede fuori e non vede l'ora di andarsene definitivamente, per sua stessa ammissione - prosegue Polledri - ma è anche vero che i problemi rimarrebbero tutti sul tavolo. Non possiamo più nascondere la polvere sotto il tappeto, bisogna affrontare le questioni centrali ben sapendo che le vie da percorrere sono due: o il commissariamento che, se da un lato imprimerebbe una svolta decisionista, dall'altro rappresenterebbe senza dubbio una ferita profonda, un'umiliazione molto pesante per il nostro territorio». «Oppure - aggiunge il consigliere comunale - si individui una figura, magari di Piacenza, esperta di banche e di finanza, dallo specchiato valore morale, che metta d'accordo le varie anime e su cui si punti per il rilancio della Fondazione nel segno dei principi ispiratori che l'hanno istituita. Mai come oggi la Fondazione ha bisogno di una guida saggia, di una persona in grado di conoscere e realizzare il bene comune, di assoluta competenza e di elevato profilo morale, che sappia coniugare la distribuzione delle risorse sul territorio con la redditività del patrimonio, che non si lanci in una spasmodica ricerca del consenso passando attraverso spericolate operazioni finanziarie». «C'è bisogno - conclude Polledri - di una persona equilibrata, capace di scelte difficili ma oculate: per esempio, a mio parere, meglio dare risorse alla Caritas e chiudere i rubinetti alla Ricci Oddi. Piacenza ha una figura simile? Abbiamo il coraggio di chiederle di mettersi in gioco? ».

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