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Venerdì 20 Giugno 2014 - Libertà

Fondazione post-Scaravaggi
«Funzioni al vicepresidente»

Il parere di "Portale". L'auspicio di Anselmi: l'Ente sia una casa di vetro Raggi (Italia dei valori) si unisce al coro politico: il Cda deve dimettersi

Se non è paralisi, poco ci manca. Sono giorni strani, anche paradossali per la Fondazione di Piacenza e Vigevano dopo che lunedì scorso il consiglio generale non ha accolto la proposta del presidente Scaravaggi di dimissionare il consiglio di amministrazione, come dire la "giunta", provocando invece le sue stesse dimissioni. E ora regna incertezza su cosa possa accadere, sulle procedure da seguire. Giorno dopo giorno però, i contorni delle informazioni che escono da Palazzo Rota Pisaroni si fanno più chiari e attendibili.
Dopo uno scambio di pareri telefonici con Acri, l'associazione delle fondazioni bancarie, è arrivato ieri in via Sant'Eufemia anche il parere scritto dello Studio legale Portale di Milano che, a suo tempo, ha seguito la stesura dello Statuto.
Da quanto si apprende, il parere assegna al vicepresidente il ruolo di chi subentra in questa fase, il Cda è titolato a restare in carica e a svolgere l'ordinaria amministrazione, oltre a dover convocare senza indugio il consiglio generale. Ci sono però aspetti da approfondire, l'iter delle dimissioni non è affatto concluso. Scaravaggi è determinato a lasciare, ma vuole valutare aspetti, alcune conseguenze, ed è come se le dimissioni fossero un po' sospese.
Nelle more di questa fase, il vicepresidente vicario, Beniamino Anselmi, torna a far sentire la sua voce insistendo sul bisogno di trasparenza («agendo nel rispetto di legge italiana, dello Statuto, con la massima prudenza, buon senso e correttezza»). E rivolge l'auspicio affinché la Fondazione possa arrivare a pubblicare su Internet l'elenco completo delle spese di fornitura sostenute, con effetto possibilmente retroattivo a partire dal 1° gennaio 2014 e compatibilmente con la legge sulla privacy; a rendere pubblico ogni mese l'elenco delle spese-forniture previste superiori a mille euro a disposizione dei fornitori che intendano presentare la loro candidatura; ad attuare una nuova metodologia di condivisione pubblica circa le erogazioni inserendo sia le proposte accolte sia quelle non accolte (motivando il non accoglimento). Più inerente al funzionamento interno è la proposta di rendere pienamente attivo il Comitato Immobili, costituito con delibera un anno fa, riunitosi - riferisce Anselmi - una sola volta e di rendere operativo un Comitato spese.
Idv Intanto altre voci si uniscono al vasto coro di chi chiede le dimissioni del Cda. «Si dimetta il Cda della Fondazione. Non possiamo permetterci la paralisi della Fondazione, ente troppo importante per il nostro territorio». Il consigliere comunale Samuele Raggi (Italia dei valori) afferma: «E' difficile pensare che tutto vada avanti come se niente fosse stato sia dal punto di vista tecnico-normativo che da quello etico-istituzionale. Tutto cambi affinché tutto resti com'era non mi sembra possa essere la soluzione alle criticità rilevate da più parti in merito alla gestione dell'ente» scrive il consigliere, che parla di un malcontento diffuso anche nel consiglio generale: «urge un forte cambio di rotta, a partire dalla scelta di un nuovo presidente esterno agli attuali protagonisti, che sia di importate profilo personale e professionale».

Patrizia Soffientini

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