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Venerdì 13 Giugno 2014 - Libertà

Sessualità e handicap, un film per aiutare a riflettere

Partecipata tavola rotonda all'auditorium della Fondazione dopo la proiezione di "The special need"

La sessualità dal punto di vista del disabile, una tematica delicata e difficile da affrontare. A provare a raccontarla, con garbata ironia, c'è sicuramente riuscito "The special need", film del regista Carlo Zoratti. La pellicola, che di recente è stata presentata nella trasmissione di Rai Tre "Che tempo che fa" condotta da Fabio Fazio, è un documentario on the road, ma prima ancora potente indagine sentimentale che racconta la normalità della diversità senza mai salire in cattedra e senza mai perdere di vista la leggerezza della narrazione, densa, a tratti poetica, dentro cui ognuno può riconoscere gli entusiasmi, i dubbi e le fragilità della vita quotidiana. Il film è stato proiettato a Piacenza mercoledì sera, nell'auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano. Tantissime le persone che hanno partecipato all'evento e scoperto le avventure del protagonista, Enea, 29enne affetto da autismo e della sua speciale ricerca condotta insieme ai due amici "normali". Quello che cerca è molto semplice: una donna, una campagna di vita che soddisfi il suo bisogno d'amore e, dopo varie peripezie tra il Friuli e la Germania, il giovane riesce finalmente a comprendere che il suo desiderio non deve per forza essere un'ossessione ma un processo naturale, e il finale aperto lascia intendere che prima o poi trasformerà il suo sogno in realtà. Al termine, si è tenuta una tavola rotonda per discutere sui temi del film, condotta da Brunello Buonocore di Asp Città di Piacenza, alla quale hanno partecipato l'assessore al nuovo welfare Stefano Cugini, Erica Barbiani, producer del film, gli psichiatri Giovanni Smerieri e Corrado Cappa, responsabile Psichiatria di Collegamento dell'Ausl di Piacenza, Matteo Schianchi, storico, ricercatore e autore di "Storia della disabilità" (Carocci, 2012), Giulia Cagnolati del Comune e Maria Grazia Ballerini, presidente dell'associazione Oltre l'Autismo. Come ha detto la Barbiani, «parlare della sessualità dei disabili è difficile perché questo è un argomento che si scopre con i propri amici, con il gruppo, cosa che a loro manca. Il film ha provato a farlo con l'arma della semplicità». E mettendo alla pari i tre protagonisti, come ha evidenziato Cugini: «Durante il viaggio si crea proprio un rapporto di uguaglianza che mette a proprio agio Enea». «Anche conflittuale a volte - ha aggiunto Schianchi - ma che permette al protagonista di trovare la sua strada». Il documentario però, alla fine è rivolto non solo alle persone affette da questi problemi, ma a tutti quanti. «Il messaggio finale è realistico e universale - l'osservazione di Cappa - incita le persone ad avere forza di volontà, a scoprire i propri bisogni e a realizzare i propri obiettivi».

Gabriele Faravelli

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