Mercoledì 24 Marzo 2004 - Libertà
"Università più forti unite in consorzio"
La polemica sul ruolo degli atenei. Elefanti: c'è poca cooperazione
La chiave per rendere più forte il polo universitario piacentino è far sistema: costruire un consorzio fra atenei locali, enti, Camera di Commercio, Fondazione e categorie. E' l'idea tenacemente perseguita dall'assessore comunale Marco Elefanti per dar peso specifico alle università piacentine rispetto a quelle emiliano romagnole. Elefanti ne parla l'indomani della polemica sulla legge regionale che istituisce la conferenza Regione-Università e che ha visto inserire Piacenza non con piena titolarità fra i rettori, ma con un semplice diritto di invito per la Cattolica e una porta aperta al Politecnico.
"Il tema della legittimazione dell'università piacentina in Regione è annoso - dice Elefanti - e noi sollecitiamo da tempo le università a costituire il consorzio che ci darebbe maggior forza, coesione e coordinamento nello sviluppo delle nostre iniziative". Di fatto c'è una storica diffidenza verso Piacenza e il tentativo delle università emiliane di impedire un ruolo istituzionale dei nostri atenei.
"Ma è evidente che una presenza come la Cattolica che ha 3-4mila iscritti e il Politecnico, con 700-800 iscritti, non possono essere misconosciute, se però riuscissimo ad avere unità di intenti e di coordinamento saremmo molto più forti. Le Università, invece di recriminare, dovrebbero cooperare ma non ci hanno seguito su questa strada consortile, e anche così non è detto che verrebbero superati certi problemi, perché le nostre università non hanno sede prevalente ed esclusiva in Emilia Romagna".
Un consorzio renderebbe più facile per il livello politico regionale forzare i blocchi messi in campo dai rettori degli altri atenei. L'esempio della legge Bastico, citato dal direttore della Cattolica, Libero Ranelli, come soluzione migliore? "In quella specifica conferenza c'è un rappresentante per il polo piacentino, ma è una sede di coordinamento fra territori. Per la Conferenza Regione-Università, che ha funzione consultiva e propositiva su cultura, sanità e formazione si è cercata una mediazione, poi, dopo aver a lungo discusso con l'assessore regionale competente, abbiamo dovuto accettare un compromesso". Qui viene comunque invitato stabilmente il rettore della Cattolica e potrà esserlo anche quello del Politecnico se si supera il problema del mancato passaggio dell'insediamento del Politecnico di Milano a Piacenza attraverso il comitato universitario della Regione, che autorizza gli insediamenti universitari. Il nostro Politecnico - si fa notare - mette avanti un decreto ministeriale che, nell'ambito delle politiche di decongestionamento dei poli universitari, consente di creare sedi periferiche, tra cui quella di Piacenza. Ma il "nodo" resta e Parma ha sempre guardato con diffidenza al polo piacentino. "Comunque la legge è un passo in avanti, non certo la soluzione ottimale, ma dobbiamo lavorare per superare le difficoltà e creare il consorzio" insiste Elefanti, affinché le relazioni fra istituzioni consentano di trovare soluzioni e superare gli ostracismi. "Nel breve ci faremo parte attiva anche per organizzare un incontro fra rettore del Politecnico e il presidente della Regione Vasco Errani".
pat.sof.