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Lunedì 16 Giugno 2014 - Libertà

«Premio Bengalli? Livello molto alto»

Concorsi internazionali della Valtidone, la giuria: «Continua a crescere in qualità»

di PAOLO SCHIAVI
La loro età media è sui 20 anni ma quando appoggiano quelle dita prodigiose sulla tastiera sfoggiano un livello esecutivo da concertisti consumati. Sono i finalisti del premio pianistico "Silvio Bengalli": imbarazzante dover scegliere il migliore. Anche quest'anno, il più altisonante e prestigioso tra i Concorsi internazionali di musica della Valtidone ha dato qualche grattacapo sia alla giuria, chiamata ad assegnare il riconoscimento, ormai uno dei più ambiti a livello europeo, che ai presenti alla cerimonia-concerto di sabato sera all'auditorium della Fondazione.
Come da tradizione, l'annuncio della classifica stilata dai commissari, esito di un articolato e assai selettivo cammino di audizioni e fasi eliminatorie, è stato anticipato dalle esibizioni dei tre meglio qualificati: il pubblico ha potuto ascoltarli, votarli e assegnare così il premio speciale "Libertà", elargito dall'editoriale del nostro quotidiano. Una scelta non facile, visto il tenore delle esibizioni e il portamento impeccabile messo in luce da tutti, che alla fine ha visto imporsi il russo Alexey Sychev, 25 anni, premiato dall'editrice Donatella Ronconi: «Sono 12 anni di Premio Libertà - ha detto - un incentivo sempre più prestigioso per questi giovani talenti, visto il livello dei concorrenti in continua crescita e il tenore della giuria con cui si devono misurare».
L'esito di una competizione tanto autorevole non è mai scontato. Al "Bengalli" hanno partecipato 67 concorrenti in arrivo da 24 Paesi diversi. A valutarli, una commissione internazionale composta da pianisti e concertisti di alto prestigio: Riccardo Risaliti, Filippo Arlia, Ramin Bahrami, Ratko Delorko, Ayami Ikeba, Oleg Maisenberg e Guido Scano. «Abbiamo lavorato severamente ma in armonia, con grande diplomazia e democrazia - ha commentato il maestro Risaliti, presidente di giuria - il livello dei concorrenti era molto interessante, tornerò volentieri alla prossima occasione».
L'individuazione del vincitore è subordinata a due condizioni: il candidato deve ottenere un punteggio medio di almeno 95 centesimi o essere messo al primo posto dalla maggioranza dei giurati. Nessuna delle due eventualità si è verificata, così il primo premio non è stato assegnato e la classifica è partita dal secondo posto. A primeggiare, la russa Tatyana Dorokhova, 23 anni. Dietro di lei, il già citato Sychev, seguito in quarta posizione dal giovanissimo Gi Taek Lee, coreano di soli 17 anni. Quinto posto per Mari Shirai (Giappone) e sesto piazzamento per Maria Yulin (Israele).
A far gli onori di casa, in Fondazione, è stato Livio Bollani, direttore artistico e instancabile motore organizzativo dei Concorsi e dell'intero Progetto-musica della Valtidone: «Anche questa diciassettesima edizione dei concorsi è stata un'avventura avvincente. Giorni di intenso lavoro, ma anche di convivialità, amicizia e grande musica. Lo sentirete ascoltando questi tre pianisti straordinari».
Lo abbiamo sentito eccome. Dei tre migliori, prima a sedere al pianoforte è stata la Dorokhova. Assai composta, è partita in grande stile con i glissati e i malinconici chiaroscuri della Sonata K 87 di Scarlatti, per poi dare il meglio con Islamey di Balakirev, brano vorticoso e fremente che ha messo in risalto tutta la sua verve interpretativa in un avviluppante susseguirsi di transienti impegnativi e architetture ardite. Dopo di lei si è esibito il giovanissimo Taek Gi. Il suo approccio molto fisico, combinato ad una limpidezza di suono notevole, si è tradotto nella entusiasmante cavalcata della Rapsodia n. 9 di Liszt, irta di scherzi, delicatezze, virate emotive e cambi di tempo che il "nostro" ha reso con piglio esplosivo ma bilanciato, dimostrando un dinamismo schioccante. Infine è toccato a Sychev: facendo seguire ad una partenza "in sordina" sulle note languide di Staendchen di Liszt/Schubert la ben più movimentata La campanella di Liszt/Paganini, ha evidenziato nitore, pulizia ed equilibrio anche nelle parti più concitate; un tocco setoso e raffinato ma capace anche di picchiare forte e volare rapido come ali di colibrì, che ha saputo conquistare i favori del pubblico.

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