Martedì 23 Marzo 2004 - Libertà
Le canzoni popolari esempi di germanità
Conferenza di Dario Del Corno
"Per gli scrittori tedeschi dell'Ottocento, da Storm a Kleist, sarà molto frequente il richiamo esplicito alle canzoni del "Wunderhorn", considerato come la rappresentazione della germanità per antonomasia". Così, ieri pomeriggio all'auditorium S. Margherita, Dario Del Corno, docente ordinario di letteratura greca e letteratura teatrale dell'antica Grecia all'Università di Milano, appassionato studioso della cultura tedesca, ha sintetizzato l'importanza determinante della raccolta di canzoni popolari "Das Knaben Wunderhorn" ("La cornucopia del fanciullo"), pubblicata tra il 1805 e il 1808 da Clemens Maria Brentano e Achim von Arnim.
L'incontro, organizzato dal Centro culturale italo-tedesco ed introdotto dalla presidente Milena Tibaldi Montenz, ha presentato quell'opera complessa, ricca di temi e di umori diversi, spesso intrisi di pathos, partendo dalla lettura diretta delle poesie. Componimenti cui hanno attinto nel tempo autori dei più vari ambiti artistici, da Mahler (in particolare per la Sinfonia n. 4) a Fellini (nel film "E la nave va").
Tra i contemporanei, uno strenuo difensore dell'operazione compiuta da Arnim e Brentano fu il sommo Goethe che, con la sua edizione di una dozzina di ballate alsaziane (sull'esempio di Thomas Percy), rappresentò un antecedente del Wunderhorn. Del 1779 i "Volkslieder" di Herder, raccolta di poesie popolari di tutto il mondo che, "nel progetto utopistico ed affascinante dell'autore", dovevano servire per "tracciare una storia dell'umanità attraverso il filo rosso della canzone popolare". Anche Arnim e Brentano non si limitarono - ha precisato Del Corno - ad un lavoro di carattere compilatorio, ma sempre dimostrarono un coinvolgimento di tipo artistico: "Era stata infatti la qualità poetica delle composizioni a suscitare il loro interesse".
Due amici, ma dalle personalità molto dissimili: Arnim impegnato nel programma politico-sociale ed etico di richiamare i tedeschi, scossi dai mutamenti dell'epoca napoleonica, allo spirito delle origini; Brentano dal temperamento più poetico ed incline ad una profonda malinconia, così vicina al tono di tante canzoni del "Wunderhorn". L'incontro ha inaugurato il ciclo "Dal popolare al mito. Incontri tra poesia e musica", che proseguirà all'auditorium della Fondazione con la conferenza-concerto del 6 aprile (ore 21) dedicata alla ballata tedesca, con brani eseguiti dagli allievi del conservatorio "Nicolini". Il 20 aprile (ore 21) sarà protagonista la musica di Mahler, con ascolto della sua produzione liederistica, le cui fonti si ritrovano anche nel "Wunderhorn". Il 4 maggio alle ore 21 l'attenzione si sposterà su "Wagner e il tragico", per concludere la serie il 14 maggio alle ore 17.30 con la mitologia moderna de "La morte di Empedocle" di Hölderlin.
ANNA ANSELMI