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Domenica 1 Giugno 2014 - Libertà

Un catalogo dei beni delle chiese della Diocesi

Il supporto, scaturito da 15 anni di lavoro, consegnato ai sacerdoti della Valdarda

piacenza - La Diocesi di Piacenza è la prima, in Emilia-Romagna, ad aver concluso il censimento degli edifici di culto. 546 sono già consultabili dal sito nazionale "Le Chiese delle Diocesi italiane", le restanti sono ancora da inserire virtualmente ma già catalogate. Sono esclusi dall'elenco quegli oratori che sorgono su terreni privati. Oltre a ciò, l'Ufficio diocesano per i Beni culturali ecclesiastici, diretto dall'architetto Manuel Ferrari, ha concluso anche l'impegnativo e oneroso inventario dei beni mobili (dipinti, sculture, suppellettili, paramenti, ecc.).
Giovedì mattina, all'auditorium Scalabrini a Fiorenzuola, sono state consegnate ai sacerdoti del Vicariato della Val d'Arda il supporto informatico Cd-Dvd contenente le schede complete e sintetiche corredate di immagini di ciascun bene catalogato e i dati di accesso personali (username e password) con i quali potranno consultare on line l'inventario delle parrocchie amministrate. Un lavoro durato 15 anni, per i dipendenti e i volontari dell'Ufficio diocesano, che ha portato alla compilazione di oltre 90mila schede di dettagliate descrizioni analitiche. Una parte dei beni inseriti nell'inventario sono consultabili da tutti, accedendo al portale BeWeb. Ovviamente, per motivi di sicurezza, non viene citata la localizzazione specifica del manufatto, ma solo la datazione, l'autore e il materiale. «Per mantenere l'inventario sempre aggiornato e il più preciso possibile - ha spiegato Susanna Pighi - è importante farci pervenire segnalazioni di errori e soprattutto trasmetterci eventuali denunce in caso di furti». Le oltre 90mila schede prodotte (86245 sono quelle, in parte, consultabili sul portale) sono frutto di una ricerca che ha coinvolto 421 parrocchie di cui 24 in provincia di Genova, 10 in provincia di Pavia, 77 in provincia di Parma e 310 in provincia di Piacenza. A queste si aggiungono il seminario di Bedonia, il seminario in via Scalabrini di Piacenza e il Palazzo Vescovile che sorge a fianco del Duomo. Ad illustrare i costi del progetto è stato don Piero Bulla, economo della Diocesi. Il valore di ogni singola scheda dell'inventario è di circa 18 euro. Oltre 600mila euro vengono finanziati dalla Fondazione, oltre 600mila euro dalla Cei, attraverso l'8 per mille, e rimangono, a conti fatti, 283520 euro a carico della Diocesi. Da qui il suggerimento di don Bulla: «Se ogni parroco, volontariamente senza obbligare nessuno, versa circa 3 euro per ogni scheda della propria parrocchia, riusciremo a coprire la somma. Altrimenti, si dovranno attingere alle risorse dell'8 per mille solitamente dilazionate per le parrocchie della Diocesi».
A fine presentazione del progetto, la platea di sacerdoti si è fatta rumorosa, in parte per i costi chiamati a sobbarcarsi, in parte per la scarsa sicurezza del web - dubbio sollevato dal parroco di Castellarquato - dato che per gli esperti del settore potrebbe essere facile "rubare" password e scoprire facilmente dove sono localizzati beni mobili "appetibili" a potenziali delinquenti.

Valentina Paderni

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