Venerdì 30 Maggio 2014 - Libertà
Trespidi rilancia: non accettiamo ultimatum, ora serve concretezza
(elma) «Non accetto nessun ultimatum, chi mi conosce lo sa». Così il presidente della Provincia, Massimo Trespidi, rispedisce al presidente dell'associazione temporanea di scopo Piacenza Expo 2015, Silvio Ferrari, l'accusa di immobilismo delle istituzioni piacentine in vista della fiera mondiale attesa fra un anno. Anzi, rilancia: «Noi siamo pronti a spendere due milioni di euro per un collegamento di qualità tra Piacenza e Milano che sia prima di tutto credibile - ha detto Trespidi -. Siamo vicini alla definizione di un progetto di fattibilità, e gran parte del risultato lo si deve alla coesione avuta con il sindaco Dosi e il presidente degli Industriali Bolzoni. La Provincia è presente in Expo 2015, e questo è chiaro: il tempo dei dubbi è finito, ora ci vuole quello delle certezze, si devono rompere gli indugi. Ci dicano cosa dobbiamo fare e per che cosa spendere le risorse e lo faremo. Tenendo ben presente che si tratta di soldi pubblici».
Il presidente Trespidi ha snocciolato alcune cifre: dai 110mila euro garantiti da corso Garibaldi per l'acquisto della "piazzetta" che ospiterà le esposizioni piacentine, agli 85mila euro per l'avvio dell'ats. E ancora, fondi deliberati nella variazione di 16 maggio per un progetto che vede la Provincia fianco a fianco della Fondazione di Piacenza e Vigevano e, in prospettiva, l'apertura di un settimo punto di vendita di prodotti piacentini in Autogrill, che si aggiungerà ai sei già aperti. Trespidi si è detto pronto a stanziare altri 500mila euro per Expo 2015. «È piuttosto la Camera di Commercio che, in alcune occasioni, ha richiesto approfondimenti - ha spiegato Trespidi -. Questo per dire che il problema non è economico. Nessuno, di certo, può nutrire perplessità sul mio impegno in vista della fiera mondiale: la Provincia ha sempre risposto "Presente". Intendo mettere nero si bianco queste mie considerazioni e le farò pervenire a chi di dovere. Altrimenti, fino ad ora, avremo parlato solo di un libro dei sogni, che ora deve trovare una sua applicazione tecnica, concreta».