Martedì 27 Maggio 2014 - Libertà
Mura Farnesiane, quello che è stato fatto e ciò che si dovrà ancora fare
IL RESTAURO DEL BASTIONE CAMPAGNA
di ALBERTO SPIGAROLI
In occasione dell'inaugurazione dei lavori di restauro del bastione Campagna e del tratto di mura che va da porta Borghetto a porta Militare (o Soccorso) "Libertà" ha dato notizia dell'evento dedicandogli una bella pagina dell'edizione di domenica 18 maggio. Mi ha lusingato il fatto che in essa mi si attribuiscano i titoli di "templare" delle nostre mura rinascimentali e di animatore del loro restauro.
Però molto probabilmente per mancanza di spazio, del mio intervento, vengono riportate solo due brevi frasi, non le più importanti, come quelle conclusive riguardanti ciò che è stato fatto e quello che si deve fare per il recupero e la tutela delle nostre mura.
Con questa nota ho ritenuto opportuno riportare quanto ho affermato in proposito mettendo in rilievo il lungo impegno dell'Ente per il restauro di Palazzo Farnese e delle mura farnesiane.
Dopo aver raggiunto i risultati definitivi per il recupero del complesso farnesiano visconteo ed avviata la sua utilizzazione con l'allestimento in esso dei musei civici, l'Ente Farnese ha ritenuto necessario ampliare i suoi impegni occupandosi dal 1996 anche delle mura, considerando lo stato miserando in cui si trovavano ed il loro rilevante valore sotto il profilo storico ed architettonico.
Per i lavori di restauro del circuito murario nel periodo che va dal 1996 ad oggi l'Ente Farnese (e solo esso) ha ottenuto dal Ministero per i Beni Culturali circa 10 miliardi (di vecchie lire) soprattutto dai fondi della legge Veltroni, derivanti dal gioco del lotto; ai quali vanno aggiunti i 750.000 euro stanziati dalla società statale ARCUS ed i 187.000 euro del Comune di Piacenza.
Con questi finanziamenti sono stati restaurati, parte interna e parte esterna, circa 2.000 metri lineari della cintura muraria ancora esistente (la metà) e cinque bastioni su nove.
Da parte dell'Ente Farnese si è anche provveduto alla pulitura ed alla ripulitura di quasi tutta la cintura muraria e dei bastioni con i fondi ottenuti da alcuni enti piacentini: dal Comune di Piacenza (la maggior parte), dalla Fondazione Piacenza e Vigevano e dal Rotary club Piacenza.
Poiché le prospettive relative all'ottenimento di finanziamenti statali necessari per opere di completamento del restauro delle nostre mura sono quasi del tutto negative, occorre salvaguardare ciò che finora è stato recuperato con i restauri e la pulitura. E questa indispensabile tutela si può ottenere attraverso una manutenzione sistematica di pulitura e ripulitura cui debbono provvedere gli enti piacentini. Senza questa forma di tutela si ritornerà alla situazione prima del 1996 quando molte parti della cinta muraria per l'enorme crescita della vegetazione spontanea non erano neppure visibili.