Lunedì 26 Maggio 2014 - PiacenzaSera
Fondazione, qualche domanda per i vertici
LA LETTERA
Lettera aperta ai Consiglieri/e Comunali del Comune di Piacenza. Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Mario Angelillo che pone alcuni temi sui conti della Fondazione di Piacenza e Vigevano in vista dell'audizione in consiglio comunale di martedì 27 maggio.
“Gli intoccabili” ? Qualche domanda per i vertici della Fondazione di Piacenza e Vigevano
Stimato/a Consigliere/a,
Il Consiglio Generale della Fondazione di Piacenza e Vigevano ha approvato a maggioranza il Bilancio consuntivo 2013, confermando un’ulteriore svalutazione di 28 milioni di euro (da sommare ai 24,5 milioni di euro svalutati nel 2011) su un investimento iniziale di 72 milioni di euro nelle azioni di Banca Monte Parma, come riferito dai media. Secondo quanto appreso sempre dai mezzi di comunicazione, il totale delle azioni verrebbero ora acquistate da altro Istituto per un importo di circa 28 milioni di euro con una eventuale perdita sul capitale iniziale investito di 43,5 milioni. Non male!
Le riflessioni sulla vicenda sono note a tutti e a queste vorrei aggiungerne una. Provate ad immaginare quale sarebbe stata la reazione dell’opinione pubblica, se a gestire un tale investimento e con tali risultati, fossero stati uomini/donne espressione della politica dei partiti, classe alla quale, pur nelle reciproche diversità, Lei ed i suoi colleghi/e in un modo o nell’altro siete di fatto riconducibili.
Nella migliore delle ipotesi, sarebbe arrivata la richiesta di dimissioni, accompagnata da denigrazioni varie ecc… e magari la pretesa dell'apertura di una inchiesta da parte della Magistratura, secondo un cliché ormai consolidato e di moda, a volte comunque fondato.
In questi anni (10 e più) la Fondazione di Piacenza e Vigevano è stata amministrata di fatto da esponenti non riconducibili alla politica o ai partiti, bensì da esponenti del mondo economico, imprenditoriale e forse bancario, poltrone sulle quali si sono seduti in epoche remote, cavalcando un sentimento nazionale contro la politica ed i partiti secondo me ingiustificato, almeno per quanto riguarda i rappresentanti politici locali di ogni parte. Ma d'altra parte, il vento era quello!
Con la differenza che comunque la politica e i partiti alla fine, in un modo o nell’altro, devono rendere conto ai cittadini sempre e comunque, in ogni momento del loro amministrare fino alla verifica del consenso attraverso il voto, mentre mi chiedo: gli esponenti della società civile che amministrano i soldi di tutti, a chi rendono conto? Dove, come e quando, a parte i livelli istituzionali di controllo?
Penso che alla luce di “ quanto ci è dato conoscere”, a gran voce la cittadinanza attraverso Lei ed i suoi colleghi/e (trasversalmente), dobbiate chiedere conto dei soldi persi a causa di un investimento, che all’epoca in cui venne deciso, sembra non aver riscosso l’unanimità neppure nel cda e che provocò tra gli esponenti del mondo locale legato alla moneta, imprenditoriale, nonché politico forti perplessità, sia per la consistenza dell’investimento, quanto per la supposta e delicata situazione in cui si presumeva versasse la banca detentrice delle azioni acquistate. In una domanda “cui prodest?”.
Alla luce di queste mie modeste e succinte riflessioni, tenuto conto che per il prossimo martedi 27 in Consiglio Comunale è prevista l’audizione dei rappresentanti il Comune di Piacenza in seno al Consiglio Generale della Fondazione di Piacenza e Vigevano, Le chiedo se Lei ed i suoi o sue colleghi/e riteniate unanimemente di chiedere ai vostri e, perché no, nostri rappresentanti di formulare (forti del mandato unanime del Consiglio Comunale) alla Presidenza della Fondazione, la richiesta di promuovere una “azione di responsabilità “ nei confronti degli Amministratori eventualmente ritenuti responsabili, ed in caso positivo ovviamente le dimissioni di quegli Amministratori, ancora oggi e a vario titolo in carica. E di conseguenza, anche nel segno di una vera “discontinuità” con la precedente amministrazione, di invitare il Presidente a promuovere una sorta di “rimpasto” del cda in termini unitari. Nonostante sia sicuro che già di Suo si sta preparando per porre domande pertinenti ai rappresentanti, mi permetto, avendo consultato il Bilancio e allegati pubblicati sul sito della Fondazione, di renderla partecipe, e se lo riterrà opportuno, interprete (poiché anche mio rappresentante), di alcune domande, che , avendone la possibilità ed in qualità di cittadino avrei sottoposto ai nostri rappresentanti nel Consiglio Generale della Fondazione, e precisamente:
a) Una domanda su procedure formali e a titolo di curiosità: Il bilancio consuntivo 2013 è stato approvato se non sbaglio in data 24/04/2014, ma la relazione della società di revisione il bilancio 2013 della Fondazione ha la data del 08/05/2014. E’ comunque tutto secondo le regole?
b) Il Bilancio consuntivo 2013 è certificato e quindi corrispondente alle risultanze contabili, per incapacità ad interpretarlo in alcune sue parti non sono in grado di capire se la Fondazione ha in “pancia” i comunemente detti “derivati”? Ci sono? E se sì, a quanto ammontano? Di conseguenza a quanto ammonterebbe allora il Patrimonio della Fondazione, tenuto conto della perdita già accennata e del valore “attuale” di tutte le azioni che possiede?
c) A pag. 265 della “Nota schede di Bilancio” si riferisce: che 60 milioni di euro già investiti in uno strumento finanziario con scadenza 19/04/2024 con cedola annuale fissa pari al 2%, nel marzo 2014 sono stati trasferiti in altra “Nota” con scadenza 01/09/2044 con un rendimento annuo del 1,89% sul valore nominale appunto di 60 milioni di euro. Da profano e a parte la data di scadenza 30 anni (?), mi domando: ma a quel 1,89% quindi sulla somma corrispondente si devono dedurre ancora il 26% di tasse e magari anche l’importo delle competenze del gestore? “cui prodest” allora? A seconda della risposta, lascio a Lei un eventuale giudizio e commento.
d) A seguire a pag. 295 altra curiosità. Nella voce “debiti verso organi istituzionali” si registra un debito della Fondazione verso un vicepresidente di 16.648,31 euro e 3.076,60 euro corrispondenti a debiti verso Inps per contributi Vice Presidente. La crisi di liquidità della Fondazione è tale da non avere i soldi da pagare un Vice Presidente. Come mai questo debito?
Stimato/a Consigliere/a in allegato le trasmetto copia dei documenti a cui ho fatto riferimento, ma un'ultima importante domanda mi verrebbe da fare ai nostri rappresentanti nel Consiglio Generale della Fondazione: quale idea si sono fatti del piano ripartizione fondi in favore del territorio? Avvertono attraverso gli interventi di finanziamento la esistenza di un piano strategico, una logica di priorità, linee guida oppure siamo sempre nel “campo delle 100 pertiche”…ovvero finanziamenti a pioggia per accontentare un po’ tutti, e quindi.. poi… tutti zitti!
La ringrazio per il tempo che avrà voluto dedicarmi e augurandole buon lavoro, Le porgo, cordiali saluti.
Mario Angelillo