Venerdì 23 Maggio 2014 - Libertà
Duo Ichnos: cultura popolare a braccetto con quella colta
Nella Sala dei Teatini l'ultima tappa della rassegna "Allegro con brio" nel segno della contaminazione tra filosofie all'apparenza distanti
piacenza - L'ultima tappa della fortunata rassegna cameristica Allegro con brio, organizzata dalla Fondazione Teatri di Piacenza in collaborazione con il Conservatorio "Nicolini", è stata corsa dal Duo Ichnos ossia la fisarmonica di Marco Lo Russo e il violino di Guido Felizzi. Due prime firme che hanno proposto, in una Sala dei Teatini gremita, un concerto dove la cultura popolare e quella più colta vanno a braccetto.
In primo piano la contaminazione tra filosofie musicali all'apparenza distanti. Una mescolanza di generi, note lunghe e appassionate, frasi musicali emozionanti, colorati giochi timbrici. L' improvvisazione, rapidi cambi di tempo, ritmi sostenuti. Il racconto dei due protagonisti, Lo Russo, appeal "gitano" e talento scapigliato, e Felizzi, esperienza e versatilità, si scambiano le incombenze, "accendono" le partiture. Il progetto del Duo Ichnos, attivo da diversi anni, nasce dall'antica leggenda egizia che narra dei Serdan, uno dei popoli del mare che per primi abitarono l'isola di Sandalia, nome ispirato dalla curiosa forma dell'isola: i greci la chiamavano infatti Ichnussa, orma. Ed è proprio dalle orme che parte il cammino del Duo Ichnos. Un cammino che ci porta in territori sonori dove sono bandite le regole preordinate e gli spunti più originali vengono accuratamente e volutamente "mischiati".
Un viaggio romantico, inconsueto. Un certo fascino gipsy a cui non si può resistere. Il concerto è stato anticipato dagli interventi del direttore e del presidente del Conservatorio, Lorenzo Missaglia e Daniele Cassamagnaghi, entrambi tesi a segnalare il successo della rassegna e a ribadire la volontà di riproporla nella prossima stagione.
Ma veniamo al concerto. Nel canovaccio cucito dai due musicisti si punta, per iniziare, alla Suite hellenique del compositore spagnolo Pedro Iturralde. Del repertorio di Luciano Fancelli, Lo Russo e Felizzi, si sono appropriati di Acquarelli cubani: impressioni di rumba al gusto di violino e fisarmonica. Scorrendo il programma arriva Valzerino, un pezzo scritto da Felizzi ed ispirato al celebre Caravan petrol di Renato Carosone. Un divertissement che accoglie colori e influenze. L'ispirazione arriva dalle strade del mondo, un brano che fa i capricci, vivace, folle. Arriva poi un godibilissimo gioco timbrico disegnato sulle note di Vali, un pezzo di Lo Russo. Di Guido Felizzi, invece, il pubblico ascolta Sandalia, brano derivato da un antico tema popolare sardo.
Il duo poi prende la direzione della musica da film, il prolifico filone delle colonne sonore. E il primo tratto è coperto dal suadente tema del Postino, musica di Luis Bacalov. Ancora cinema con La vita è bella del premio Oscar Nicola Piovani. Ci si addentra poi nelle lande appassionate del tango con la suggestione della vecchia scuola, rappresentata da Carlos Gardel: Por una cabeza, l'aria di tango milonguero più conosciuta per essere stata la colonna sonora del film Scent of woman. Sul finale sventolano le insegne di Astor Piazzolla con un intenso medley: Meditango, Oblivion, Esqualo. Fiato sospeso. Applausi ripetuti e convinti che proseguono anche durante il bis cucito ancora sul mito di Piazzolla. Il suo popolarissimo Libertango chiude lo spettacolo.
Matteo Prati