Martedì 6 Maggio 2014 - Libertà
Benoit e Colic, pianismo a 4 mani da Schubert a Dvorák e a Ravel
Due stelle del concertismo internazionale giovedì suoneranno al "Nicolini" per la stagione della Società dei Concerti di Piacenza
piacenza - Prisca Benoit e Mladen Colic, due pianisti di conclamato valore artistico a livello internazionale, si esibiranno in una formazione un po' inusuale giovedì sera alle 20.30 nella sala grande del conservatorio "Nicolini", nell'ambito della Stagione musicale della Società dei Concerti di Piacenza, sostenuta anche da Fondazione Libertà.
Il duo proporrà la Fantasia in fa minore per pianoforte a 4 mani op. 103 D 940, seguita dalla Sonata in re maggiore per pianoforte a 4 mani KV 381 di Mozart, dalla Suite sinfonica n. 1, op. 46 da "Peer Gynt" op. 23 (trascrizione per pianoforte a 4 mani di Grieg), da Danze Slave (versione originale per pianoforte a 4 mani) di Antonin Dvorak ed infine da Ma Mère l'oye, la celebre Suite per pianoforte a 4 mani di Ravel.
Scrive il dottor Luciano De Dominicis nelle note di programma che "la Fantasia in fa minore op. 103 D 940 di Schubert è fra i capolavori della seconda vacanza a Aseliz del compositore, quella del 1828. Lungamente elaborata fra il gennaio e l'aprile di quell'anno, è dedicata alla contessa Carolina Esterhàzy".
Per quanto riguarda la fine del ‘700, invece, "la letteratura per pianoforte a 4 mani non aveva ancora raggiunto la grande popolarità che le arrise nel secolo successivo e anche le sue origini sono piuttosto incerte. Tuttavia, in una lettera dell'8 dicembre 1777, il padre di Wolfgang Amadeus Mozart, Leopold, ricorda ancora due sonate per pianoforte a 4 mani, scritte dal figlio probabilmente per sé e sua sorella... Siamo però del tutto all'oscuro sul tempo di composizione delle due sonate, prima in ordine di tempo sembra essere proprio quella in re maggiore KV 381, la cui tematica è di pretto stampo italiano".
Il grande poeta e drammaturgo norvegese Henrik Ibsen, autore del dramma allegorico in 5 atti "Peer Gynt" - non inteso per il teatro - chiese tuttavia, nel 1874, a Edvard Grieg, suo compatriota, di comporne le musiche di scena. "Questi si mise subito al lavoro e le sue musiche, 23 brani completati nel 1875, godettero fin da subito di un enorme successo, tanto da vivere in seguito una vita artistica propria" prosegue De Dominicis.
Per quanto riguarda Antonin Dvorák, nativo di Praga, classe 1841, le Danze slave per pianoforte a quattro mani sono caratterizzate da spiccate sonorità dal sapore nazionale.
Infine, Ma Mère l'Oye di Ravel (1875-1937), raccolta di cinque pezzi infantili, pertanto ispirati alle fiabe come Pavana della Bella addormentata nel bosco, Pollicino, Le conversazioni della Bella e la Bestia e Il giardino fatato. Si legge sul programma che la raccolta è "meglio nota ai frequentatori dei concerti sinfonici, grazie alla Suite per orchesra che lo stesso Maurice Ravel realizzò nel 1911".
Eleonora Bagarotti