Martedì 6 Maggio 2014 - Libertà
Piacentinità, l'operazione "salvataggio" in un dvd
Il documentario di Roberto Dassoni e Roberta Ferrari giovedì in Fondazione in una doppia proiezione
I versi dei nostri poeti, le parole di canzoni popolari come "Tal dig in piasintein" e "Scusalein russ", il Grande Fiume Po, il dialetto e la storia di Piacenza in trent'anni di ricordi. È un viaggio all'interno della cultura piacentina quello che racconta "Amricord. La città, il lavoro, l'amore nei ricordi dei piacentini", documentario in dialetto piacentino di Roberto Dassoni e Donatella Ferrari. Il lungometraggio (90 minuti) verrà presentato ufficialmente alla cittadinanza giovedì 8 maggio, con una doppia proiezione nell'auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano di via Sant'Eufemia 12:
la prima alle 17, in versione originale, e la seconda alle 21 con sottotitoli in italiano. L'opera è stata voluta e realizzata da Dassoni, videomaker e regista a Piacenza dal 2000 (suo il film sull'Adunata del 2013) e dalla Ferrari, storico del design e delle arti decorative e docente e dottore di ricerca all'Università Politecnico di Milano, per trasmettere la "piacentinità" alle future generazioni. Si basa sulla ripresa di circa 70 interviste, in dialetto, a cittadini che ricordano la vita di un tempo, in particolare gli anni compresi tra il 1940 e la fine degli anni ‘60. Nelle loro parole rivive dunque la miseria passata nel Dopoguerra, il lavoro, gli amori, il legame con il Po, e soprattutto la lingua parlata, quel dialetto che sta ormai scomparendo e che deve essere salvato. Come ha spiegato infatti il regista Dassoni, che ieri pomeriggio ha annunciato l'appuntamento di giovedì insieme alla Ferrari e al presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano Francesco Scaravaggi, «ci sono voluti sei mesi di ricerche e di lavorazione di tutto il materiale raccolto. Le persone intervistate sono tutte over 60, testimoni di quel tempo e autentici piacentini che ancora oggi si esprimono perfettamente in dialetto. In loro c'è tutta la saggezza di allora, i modi di dire e l'amore per una lingua che purtroppo stiamo perdendo perché non parlata dai giovani». Lo scopo è di salvare il dialetto piacentino, ma, come ha aggiunto la Ferrari, «ci sono anche altri temi nel film, l'amore, il Po, le diatribe con Parma, il teatro, la poesia e la cultura di allora». Partner della realizzazione del film è la Fondazione, «e siamo particolarmente orgogliosi di aver fatto nostro un progetto così sensibile agli aspetti storici e sociali della nostra città», ha detto Scaravaggi. Per chi è interessato, da giovedì il documentario sarà disponibile in DVD, e la prossima estate verrà proiettato all'Arena Daturi.
Gabriele Faravelli