Giovedì 1 Maggio 2014 - Libertà
La Resistenza nei libri di Mariani: storia di piccoli eroi di provincia
di BETTY PARABOSCHI
«La Resistenza andrebbe letta e studiata tutta». Parola di Ermanno Mariani, storico cronista di nera ma anche scrittore di vecchia data della cronaca partigiana della seconda guerra mondiale. Sue sono alcune delle più belle e complete narrazioni della Resistenza piacentina pubblicate negli ultimi anni: Il Ballonaio, L'ombra del ras, L'eccidio di Strà, Il grande rastrellamento, Prigionieri senza nome e infine Piacenza liberata, grandioso compendio degli ultimi mesi di guerra ma anche affresco acuto dei meccanismi, delle lotte intestine, delle violenze mai sedate della post-Liberazione. Ecco allora che tutte queste storie sono rivissute l'altra sera all'auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano, dove si è svolta la tavola rotonda dedicata alla "Celebrazione a Piacenza del 70esimo della lotta di liberazione attraverso le pubblicazioni Pontegobbo del giornalista-scrittore Ermanno Mariani": al capocronista di Libertà Giorgio Lambri è spettato il compito di coordinare l'incontro, a cui hanno partecipato oltre all'autore anche il presidente dell'Anpi Stefano Pronti e quello dell'Isrec Fabrizio Achilli.
Ripercorrere la Resistenza attraverso la lettura dei libri di Mariani significa sfogliare le pagine di una vicenda difficile fatta, popolata e vissuta da piccoli eroi di provincia, ma anche da tanta gente comune, vendette e operazioni militari, assalti ed eccidi: «Ermanno ha, anche nei suoi libri storici, la tendenza a utilizzare dei toni vivi che ridanno realtà alle vicende» ha spiegato Lambri. «E' un cronista di nera non solo sul giornale, ma anche quando scrive libri: ha una capacità sorprendente di raccontare con toni emozionanti queste vicende che vengono rese più vicine e interessanti». Così è in effetti: del resto, hanno sottolineato Pronti e Achilli, «il suo è un approccio originale da cronista e indagatore storico che tocca dei punti centrali della storia della Resistenza come il fascismo delle origini, lo stragismo nazi-fascista, l'aura leggendaria sorta attorno a certi personaggi». Eppure «nessuno nella mia famiglia ha preso parte alla Resistenza» ha confessato il giornalista-scrittore. «La passione è venuta grazie alle letture e in particolare quelle della Resistenza nella mia città: da lì ho iniziato a intervistare i partigiani e anche lo spirito del cronista ha avuto il sopravvento. Nei miei libri ho cercato di legare i fatti vedendo anche i retroscena: dietro alle vendette spesso ci sono episodi di violenza difficili da dimenticare anche dopo anni».