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Mercoledì 14 Maggio 2014 - Libertà

Bussi e Montenz, quelle angeliche timbriche

Applausi al soprano e all'arpista a Palazzo Rota Pisaroni nel "Salotto di Rosmunda"

di MAURO BARDELLI
Angeliche timbriche, deliziosi suoni d'arpa e opere d'arte di inestimabile valore. E' quanto ha offerto il concerto di sabato scorso dal titolo Il salotto di Rosmunda - Lieder e romanze ai tempi di Rosmunda Pisaroni che si è svolto a Piacenza nel Palazzo Rota Pisaroni di via Sant'Eufemia, e che ha visto applaudito protagonista il duo voce-arpa formato dal soprano Tania Bussi e dall'arpista Lorenzo Montenz.
Luogo più indicato per lo svolgimento del concerto - lo stupendo Salone d'onore del palazzo - non poteva essere trovato dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano, organizzatrice del concerto, che non a caso, attraverso le parole di saluto del suo presidente Francesco Scaravaggi («La Fondazione ci tiene molto ad esporre i suoi spazi, affinché i piacentini possano ammirare i tesori della loro città») ha voluto sottolineare la straordinaria bellezza del palazzo.
Venendo al concerto, il duo ha voluto dedicare il pomeriggio musicale al repertorio da salotto dell'Ottocento europeo e ricordare al tempo stesso la figura di una grande cantante piacentina dell'Ottocento, Rosmunda Benedetta Pisaroni, contralto inizialmente attivo come voce di soprano, famosa per le sue interpretazioni del repertorio rossiniano.
Così, il pubblico intervenuto (presente anche la professoressa Milena Tibaldi Montenz, membro del consiglio consultivo della Fondazione) ha potuto abbinare alla contemplazione dei quadri del salone il delicato suono dell'arpa di Montenz e la bella vocalità della Bussi, attraverso una successione di brani piacevolissimi e quanto mai adatti al contesto, come gli iniziali Je vas la voir? e Le départ di François-Joseph Naderman, o An den Mond dalla Raccolta di Lieder op. 95 di Robert Schumann. O ancora, con due bei lieder di Johnann Friedrich Reichardt (Über tal und Fluss getragen e Kennst du das Land? ) e con la bellissima Oh, very sweet, scritta dall'inglese John Braham, compositore che conobbe la piacentina Pisaroni. A seguire, la Fantasia sul tema de La moldava composta da Hans Trnececk proposta "a solo" da Montenz.
La preziosa vocalità della Bussi e il puntuale accompagnamento di Montenz (apprezzato anche come solista) sono senza dubbio state le cifre di questa esibizione, che nella parte conclusiva ha regalato altri tre brani: Arpa gentil tratto da Il viaggio a Reims composto da Gioachino Rossini e, sempre di Rossini, la deliziosa Canzone del salice, brano tratto dal terzo atto dell'Otello. «E' proprio all'incontro con Rossini - ha ricordato Montenz- che la Pisaroni, -a cui il concerto era dedicato- deve la sua fortuna: fu infatti il compositore pesarese che dopo averla ascoltata le suggerì di iniziare a cantare non da soprano ma da contralto, registro con il quale la cantante costruì la sua fortuna».
A conclusione del concerto un'altra grande aria, questa volta di Wolfgang Amadeus Mozart, Voi che sapete da Le nozze di Figaro, con la quale il duo si è congedato dal pubblico.

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