Venerdì 25 Aprile 2014 - Libertà
Dialetto, in 120 sui banchi per imparare i segreti
Sorprendente adesione al corso tenuto alla Famiglia Piasinteina: in aula anche un russo e un giapponese
Il dialetto non finisce mai di stupire. Lungi dall'essere lingua morta, si è negli ultimi anni rivelato assai vivace. E la vulgata locale lo è ancor di più per la pittoresca colloquialità, la misurata accentuazione, l'andamento a tratti sinuoso e poetico. Come dimostrato dal "Corso di dialetto e cultura piacentina 2014" tenuto tra febbraio e aprile alla "Famiglia piasinteina" che, sostenuto da Fondazione di Piacenza e Vigevano e da Provincia di Piacenza, ha avuto inaspettato seguito.
L'altro giorno sono stati consegnati gli attestati di partecipazione e, nella gremitissima sede della "Famiglia", erano presenti quasi tutti i circa 120 iscritti. Articolato in 6 lezioni teoriche (docenti Fausto Fiorentini e Luigi Paraboschi) e 4 di pratica (docenti Francesca Chiapponi e Pino Spiaggi), ha riscosso grandissimo successo. Patrizia Merli, segretaria del corso, ha sottolineato di «essere contenta dell'affluenza, dell'interesse suscitato per la riscoperta delle nostre radici. C'erano molti giovani fra gli iscritti, hanno seguito attentamente le lezioni frequentate anche da un russo, un giapponese e una francese. Alla fine tutti hanno avuto anche la tessera della "Famiglia piasinteina"». Pure la veterana Anna Botti, poetessa, ci ha ricordato di «esser venuta per approfondire, ho imparato molto. E' stato un regalo culturale a 360°. Il dialetto non è mai come si scrive o si pronuncia, ha sempre declinazioni particolari. C'era la storia ma anche la geografia del dialetto tra invocazioni religiose ed elevazioni profane».
Per intrattenere il pubblico gli organizzatori hanno, nell'appuntamento finale, invitato Chiapponi e Spiaggi che, in un duetto funambolico, hanno ripreso una grande opera di Egidio Carella, "Süta la camisa". Prima e dopo la recita dei due docenti, alcuni partecipanti al corso hanno declamato note opere o di Carella (Piaseinza at vöi bei) o di Valente Faustini (La batusa).
Chiapponi, attrice e regista della compagnia teatrale "Famiglia piasinteina", ha ribadito che «parafrasando un famoso motto si può oggi dire che "non c'è futuro senza passato". Corso entusiasmante, commentato con professionalità, gruppo affiatatissimo».
Il bilancio finale lo troviamo nelle parole di Danilo Anelli, razdur della Famiglia: «La nostra associazione deve per statuto valorizzare la cultura piacentina. I corsi di dialetto sono uno strumento importante, educativo. Ci consentono di apprendere la grandezza e la nobiltà della nostra città anche attraverso il dialetto.
Fabio Bianchi