Martedì 22 Aprile 2014 - Libertà
Ma la bonifica della Pertite è ancora al palo
Due anni di lavori nella peggiore ipotesi. «Sulla pista alternativa decisioni a Roma»
Contro le aspettative del Comitato Pertite, la bonifica di quest'altra area militare strategica e attesa da tanti cittadini segna il passo. Già sospesa nei mesi scorsi, l'operazione di risanamento del terreno non è ancora ripartita, lo conferma lo stesso generale Totteri, anche se le previsioni sono di uno sblocco a breve.
Si stanno controllando quantitativi e caratteristiche dei materiali da asportare, si valuta se proseguire con la stessa impresa che ha iniziato i lavori o se affidarsi a una nuova impresa, superando alcuni scogli. Di fatto è stato realizzato un terzo dell'intervento previsto, stima il generale.
Comunque le fila delle procedure intorno all'appalto si tirano a Roma, come sempre accade per opere della Difesa. Certo, anche in questo caso si è trattato di un appalto al massimo ribasso (si dice che da 2milioni di euro ritenuti necessari, l'appalto sarebbe stato assegnato intorno ai 900mila euro) una scelta che spesso lascia "scoperti" strada facendo.
L'ipotesi peggiore, in quanto a tempi, è di due anni ancora chiarisce, su domanda specifica, il direttore del Polo. In quanto alla dislocazione della pista di prova dei mezzi pesanti dell'Arsenale, è sempre l'amministrazione centrale della Difesa a decidere l'eventuale trasferimento dalla Pertite alla Caserma Artale, il Polo di Mantenimento è solo il fruitore della pista, non ne decide la collocazione alternativa.
La Pertite, peraltro, non appare più fra le priorità amministrative. E pensare che solamente due mesi fa, a febbraio, il presidente della Commissione Difesa del Senato, Nicola Latorre (Pd), ospite a Piacenza su invito della Fondazione di Piacenza e Vigevano, aveva fatto balenare come vicinissima la possibilità di avere ospedale militare e Pertite, a patto che gli enti piacentini partecipassero ad alcune spese vive (175 mila euro per la bonifica alla Pertite, 200 mila euro per oneri di trasferimento all'ex Ospedale Militare). Dopo potrebbero essere dati gratuitamente al Comune per dieci anni in uso pubblico, da confermare in futuro. «Il ministero Difesa è assolutamente determinato a cedere, sono molto fiducioso» dichiarava con ottimismo Latorre.