Mercoledì 23 Aprile 2014 - Libertà
«Così esploriamo i generi musicali»
Il violinista Bologni e il pianista Bruno domani di scena al Nicolini
di ELEONORA BAGAROTTI
Il violinista Alberto Bologni ed il pianista Giuseppe Bruno saranno gli interpreti del prossimo appuntamento della Società dei Concerti di Piacenza, sostenuta tra gli altri dalla Fondazione Libertà. Bologni è il primo violino solista della Camerata Musicale Città di Prato sin dalla sua fondazione e insegna all'Istituto musicale "Boccherini" di Lucca e alla prestigiosa Scuola di musica di Fiesole. Bruno vanta collaborazioni e registrazioni di altissima qualità, oltre ad essere attivo non solo come pianista ma anche come direttore d'orchestra, realizzando numerose produzioni sinfoniche ed operistiche.
I due celebri maestri si esibiranno domani sera alle 20.30 in Conservatorio proponendo un programma composto dalla Sonata per violino e pianoforte in Do maggiore KV 303 di Mozart, seguita dal Divertimento per violino e pianoforte "Le baiser de la fée" di Stravinskij, dai Capricci n. 6 in Sol minore (Lento), n. 9 in Mi maggiore (Allegretto) e n. 24 in La minore (Tema e variazioni) di Paganini, dalla Sonata per violino e pianoforte "Post scriptum" di Silvestrov ed infine dalla Sonata per violino e pianoforte n. 2 in Sol maggiore di Ravel.
«Il programma è abbastanza composito e ben articolato - spiegano i due interpreti - ed inizia con una Sonata di Mozart tra quelle meno eseguite e quindi, a maggior ragione, interessante. Poi inizia una parte molto diversa, per genere e per stile».
Paganini e Ravel: i loro brani in programma implicano grandi capacità tecniche e virtuosismo ma anche attinenza a innumerevoli generi.
«Sì, parecchio. In un certo senso, i loro brani si "inseguono" in modo speculare. Ma anche nel caso di Stravinskij c'è un senso logico. Il compositore ha infatti arrangiato il suo Divertimento ispirandosi a Ciaikovskij, quindi le sonorità testimoniano un'evoluzione. Sono presenti, evidentemente, anche frequenti citazioni. Ed anche in questo frangente, non mancano i passaggi virtuosistici. In Ravel è persino presente un moto perpetuo, che è sicuramente un omaggio allo stile ottocentesco, che nasce da Paganini».
Tutto ciò che suonerete, dunque, seguirà una linea sottile che si svelerà nell'esecuzione. Fino a spingersi oltre, nel finale.
«Nelle sonorità andranno ad innestarsi gli anni del jazz, in alcuni movimenti continuerà invece ad essere presente il gusto europeo. E con Silvestrov ci ritroveremo in piena fase contemporanea».
Partendo dal Settecento e passando attraverso l'Ottocento. Inserire anche brani contemporanei in un programma è un atto coraggioso, oggi in Italia, o la risposta del pubblico della Cameristica è ugualmente attenta?
«Crediamo che proporre al pubblico dei programmi con un taglio anche insolito, rispetto a quelli incentrati sul Settecento e sull'Ottocento - secoli che, peraltro, ci hanno regalato un repertorio immenso e preziosissimo -, possa servire a vincere le ritrosie e ad aprire ulteriormente la mente. Magari può essere utile introdurre i brani al pubblico con una spiegazione, in modo da instradarlo nella dimensione e nell'atmosfera che si creerà attraverso la musica eseguita. Specialmente per quanto riguarda un certo repertorio. E del resto, la Società dei Concerti di Piacenza, nelle sue serate, lo fa sempre con grande attenzione».
Puntuale, come sempre, anche la presentazione curata dal dottor Luciano De Dominicis del programma concertistico.
A tutti gli interessati che ancora non si fossero iscritti alla Società, ricordiamo che è sempre possibile sottoscrivere nuove iscrizioni. Anzi, per coloro che volessero farlo a stagione già iniziata sono previste alcune agevolazioni.
Per informazioni è possibile anche telefonare a: Giuseppina Perotti, tel. 0523.322750 oppure cell. 338.6241903; Franco Groppi, cell. 335.7013042 ed allo Studio legale Sgroi, in via Pietro Giordani, 15/1 a Piacenza, tel. 0523.334184.