Mercoledì 16 Aprile 2014 - Libertà
Medici volontari a scuola con gli Stagionati
Riuscito tandem per insegnare la prevenzione.Un opuscolo ne svela i segreti
Prevenire è meglio che curare. Il vecchio adagio è noto e a lui si sono ispirati gli Stagionati, associazione culturale particolarmente attiva sul territorio piacentino. "Obiettivo salute. Prevenire è meglio che curare" è infatti il titolo della piccola ma accurata pubblicazione, realizzata dagli Stagionati con il contributo di diversi medici piacentini, di insegnanti delle scuole e della Fondazione di Piacenza e Vigevano, che ieri pomeriggio è stata presentata all'Auditorium Santa Margherita.
L'incontro, coordinato dalla ricercatrice e storica Valeria Costa, ha visto la partecipazione della studiosa Loredana Mosti e del presidente Emilio Libè in rappresentanza degli Stagionati, dei medici Giorgio Macellari, Renato Zurla, Pietro Bottrighi e Luigi Cavanna: «Questo libro rappresenta un pubblico ringraziamento degli Stagionati agli amici medici volontari, che hanno contribuito all'attività dell'associazione, entrando nelle scuole piacentine e partecipando al programma "Prevenire è meglio che curare"».
Ma per prevenire occorre conoscere, ha spiegato Costa all'inizio dell'incontro, «il libro è stato letteralmente costruito grazie a un lavoro di equipe portato avanti da Adriana Paparo, Carla Boselli e Ginetto Savi: attraverso una serie di interviste abbiamo voluto far conoscere le motivazioni che hanno portato questi medici a rendersi disponibili a entrare nelle scuole e ad avere contatti con i ragazzi e anche in un certo senso con le loro famiglie». «Fin dall'inizio abbiamo trovato una buona risposta nelle scuole -ha ricordato Libè tratteggiando gli ultimi anni dell'attività degli Stagionati - e così abbiamo deciso di introdurre nella nostra attività anche una serie di incontri dedicati alla salute e curati dai medici: il risultato è stato più che positivo e proprio per questo abbiamo deciso di ringraziare i nostri "amici medici" con un libro».
A confermarlo è stata anche Mosti, che ha spiegato anche la struttura del volume: «Il libro è costituito da tre parti: la prima è dedicata alle interviste dei medici, la seconda agli insegnanti e infine la terza comprende una serie di scatti fotografici. Rileggendo ciò che è stato scritto, ho capito che è venuto fuori un bel libro: bello soprattutto per i contenuti, per l'umanità che emerge da tutte le interviste».
Spazio poi ai medici, che hanno rievocato la loro esperienza formativa e informativa all'interno del progetto, senza dimenticare l'importanza e il significato che la collaborazione con gli Stagionati ha avuto per questi professionisti della salute.
Betty Paraboschi