Martedì 16 Marzo 2004 - Libertà
Giorgina Busca: la poesia passione di sempre
Giovedì Piacenza riallaccia i contatti con l'insegnante che vive a Gallarate
Giovedì prossimo, 18 marzo, alle 17.30, all'auditorium della Fondazione in via Sant'Eufemia 12, verrà presentata l'opera poetica di Giorgina Busca Gernetti, una piacentina che, dopo gli studi, si è trasferita a Gallarate dove ha insegnato italiano e latino nel liceo classico di questa città. Presenterà Fausto Fiorentini; alcuni componimenti saranno letti da Francesca Chiapponi. A Fiorentini abbiamo chiesto di anticipare una breve presentazione della poetessa Busca Gernetti.
Piacenza riallaccia i contatti con la professoressa Giorgina Busca Gernetti: il prossimo incontro alla Fondazione costituisce il suo primo intervento in terra piacentina dopo l'impegno come poetessa. La sua scheda biografica e professionale è semplice e complessa nello stesso tempo. E' nata a Piacenza e la sua nascita è stata subito segnata dal dolore: il padre, Giorgio, ufficiale pilota dell'aviazione italiana, era caduto pochi mesi prima nella guerra di Spagna. La madre lo ricorderà dando a lei il nome di Giorgina. Ha concluso il liceo classico con un'ottima votazione e con la lode si è in seguito laureata in lettere classiche all'Università Cattolica di Milano. A Piacenza ha frequentato anche il corso di pianoforte al Nicolini.
Dopo alcune supplenze al Gioia e al Respighi si trasferisce a Gallarate dove si sposa (ha una figlia) e dove è stata per circa trent'anni docente di letteratura italiana e latina nel liceo classico Giovanni Pascoli. Poi l'abbandono della cattedra e il passaggio a tempo pieno all'attività di ricerca, alla saggistica e alla poesia, la sua passione di sempre. Ed è qui che diventa impossibile, con lo spazio a disposizione, seguirla nei suoi vari impegni culturali che le hanno meritato una trentina di primi premi, solo per citare i più prestigiosi.
Nel 1998 esce presso l'editrice Genesi di Torino la sua prima raccolta di poesie: "Asfodeli" che subito si afferma a livello nazionale vincendo concorsi quali "Laurentum" (1999), "Kalendimaggio" (1999) e "A. Di Benedetto" (2000). Nel 2000 è in libreria con una seconda raccolta, "La luna e la memoria", che ha un successo ancora maggiore della precedente; nel 2002 è la volta di "Ombra della sera" (l'editore è sempre Genesi). Nel secondo e nel terzo libro sono confluiti componimenti che già erano stati pubblicati in quanto vincitori di concorsi, ma sarebbe veramente complesso seguire i riconoscimenti che questa poetessa ha avuto in diverse città italiane. A questo, ha fatto da contraltare, almeno fino ad ora, il silenzio di Piacenza. Ora si sono mosse la Fondazione e le sue amiche di liceo, guidate dalla professoresa Franca Pollastri, ed è così che giovedì prossimo la professoressa Giorgina Busca, per i compagni semplicemente "Dida", torna ad incontrare i suoi concittadini nelle vesti di poetessa. E sarà veramente l'occasione per una nuova presentazione perché se è vero che tutti i poeti, con i propri componimenti, mettono a nudo la loro anima, questo vale molto di più per la Busca che ha trovato nella poesia il suo specchio interiore. Vi sono componimenti che rischiano di metterti a disagio in quanto, leggendoli, ti sembra di violare l'intimità della scrittrice.
Dotata di una solida formazione umanistica, come abbiamo ricordato prima con la scheda professionale, l'autrice sembra risentire delle influenze dei suoi studi. Ma è un rapporto che avviene alla luce del sole: all'inizio di ogni capitolo è lei stessa a dichiarare i riferimenti poetici che l'hanno particolarmente segnata in quel momento creativo. Semplicemente un fatto culturale, che forse sa anche un po' di erudizione. In realtà in tutti i componimenti prevale la forte personalità della poetessa che trova nella poesia la capacità di superare quelle barriere psicologiche che, dicono le sue compagne, al tempo del liceo la facevano particolarmente riservata.
Un riserbo che evidentemente cade quando si esprime in versi: con franchezza parla dei suoi sentimenti, del suo legame con Piacenza e soprattutto del suo rapporto con la vita di cui sa cogliere, senza false illusioni, tutto il dolore. Una visione dolorosa temperata, però, dalla sua costante ricerca di un'entità superiore. Di Giorgina Busca Gernetti è prossima l'uscita di una nuova raccolta di poesie.
FAUSTO FIORENTINI