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Giovedì 3 Aprile 2014 - Libertà

L'idea di Bottioni, assessore alla cultura di Fiorenzuola: un circuito lirico di piccoli teatri dell'Emilia Romagna

Presentato alla Regione un progetto che lega produzione e formazione

La sempre più esigua dotazione economica dei teatri comunali di piccole dimensioni rende impossibile o comunque velleitario ogni tentativo di produrre opere liriche di qualità al di fuori del classico circuito dei "teatri di tradizione" e delle Fondazioni lirico - sinfoniche. La domanda che si è posto l'assessore fiorenzuolano alla cultura Augusto Bottioni parte da questa riflessione e si chiede: è possibile realizzare opere liriche di buon livello artistico a basso costo?
Bottioni ha quindi inviato qualche mese fa una lettera all'assessore regionale Massimo Mezzetti con una proposta per la nascita di una rete di piccoli teatri lirici in regione. E da quella lettera è partito un progetto, grazie anche ad incontri vis a vis tra i due assessori del Comune di Fiorenzuola e della Regione.
La proposta è stata costruita grazie all'incontro di alcune personalità del mondo della musica, come spiega Bottioni: «L'incontro con il maestro Paolo Barbacini (tenore di fama internazionale), forte della sua esperienza al Teatro De Andrè di Casalgrande nel Reggiano, unita all'affidabilità sperimentata delle produzioni di Fabio Torrembini (musicista e consulente musicale della stagione del Verdi), della Cefac (che ha la gestione tecnica, il marketing e la biglietteria del teatro Verdi) hanno permesso di costruire la proposta presentata sia alle autorità regionali, sia ad Ater, Emilia Romagna Teatro Fondazione».
L'idea sviluppata è stata quella di legare la produzione con la formazione, coinvolgendo anche i conservatori e le scuole di musica, valorizzando giovani cantanti, musicisti, ma anche scenografi e registi e coinvolgendo logisticamente i teatri interessati a far parte di un vero e proprio Circuito Lirico dei Piccoli Teatri dell'Emilia Romagna.
«Questa collaborazione virtuosa - fa osservare Bottioni - lancerebbe un'economia di scala che permetterebbe la produzione di un'opera lirica utilizzando giovani di grande capacità con costi abbordabili. Ogni anno verrebbe individuata un'opera che costituirebbe occasione per la formazione dei giovani selezionati in concorsi nazionali. Questi ultimi, guidati da valenti maestri con esperienze artistiche e di insegnamento, avrebbero l'opportunità di provare nelle location messe a disposizione nei teatri comunali e di esordire e fare esperienza sul campo».
Sono programmati ora ulteriori incontri sia con l'assessore regionale Mezzetti che con l'assessore alla formazione Patrizio Bianchi.

d. men.

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