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Domenica 6 Aprile 2014 - Libertà

Cosi: «Il mio Risveglio di pace»

L'etoile porta stasera al Municipale un raffinato balletto

piacenza - Questa sera alle ore 20.30 al Teatro Municipale la compagnia Balletto classico di Liliana Cosi e Marinel Stefanescu porterà in scena Risveglio dell'umanità, balletto in due parti su coreografia dello stesso Stefanescu e musiche di Igor Stravinskij (La sagra della primavera), Bedric Smetana (La Moldava) e Adrian Enescu (Dialogo con l'infinito, scritto appositamente dal maestro romeno, compagno di scuola di Stefanescu e suo collaboratore in numerose occasioni), a comporre un cammino di speranza dove la guerra e la violenza lasciano posto a un messaggio di pace.
Tematiche - evidenzia Cosi, tra le più grandi ballerine del nostro tempo, già étoile del Teatro alla Scala - che fanno parte della vita di ogni persona. «Siamo tutti chiamati a compiere scelte, che riguardano il rapporto che abbiamo con il nostro sé, con la società, con la natura». Stefanescu è partito da una riflessione sull'innocenza delle comunità primitive, immerse nella bellezza della natura, ma dotate pure di una carica vitale tale da far esplodere la brutalità di riti che comportavano di immolare una vittima. «La sua lettura va però controcorrente e la giovane avviata al supplizio non verrà uccisa. Si cambia una vecchia e brutta tradizione. Possiamo utilizzare ciò che c'è, ma con una nuova finalità: salvare la vittima, riconciliarsi con la natura. Questo ci vuol dire - sottolinea Cosi - che possiamo comportarci diversamente dagli altri, che dobbiamo impegnarci a diventare veri protagonisti della nostra esistenza. Impareremmo così che esistono anche le vie del dialogo per risolvere i problemi. Nel balletto si vede tuttavia come la violenza eserciti un'attrazione irresistibile per l'uomo. Per fortuna la pace è sempre in agguato. Dobbiamo avere il coraggio di prendere decisioni diverse da quelle distruttive».
Risveglio dell'umanità venne rappresentato in un Municipale completamente esaurito nel 1987, poche settimane dopo la prima assoluta a Reggio Emilia. «Ricordo che si trattò di un evento. Forse era la prima volta che andava in scena uno spettacolo così forte per gli argomenti affrontati. Adesso poi La sagra della primavera è stata riscoperta, l'anno scorso abbiamo festeggiato i cento anni dal suo debutto (avvenuto a Parigi il 29 maggio 1913 al Théâtre des Champs-Elysées con i Balletti russi di Sergej Djagilev, ndr), ma nel 1987 erano pochi gli autori che mettevano in scena questo capolavoro. Fu un eccezionale successo, speriamo lo sia ancora».
L'auspicio di Cosi è che siano soprattutto numerosi i giovani spettatori: «Quando insegno, vorrei che alla loro verde età avessero tutta la mia conoscenza. Più presto un ragazzo si arricchisce delle esperienze dell'adulto, più velocemente avanzerà la sua carriera». La ricetta del successo resta in ogni caso «la preparazione. Essere bravi; non per diventare famosi, ma per dotarsi di un linguaggio libero, che possa parlare di tutte le sensibilità, tutti i sentimenti che albergano nel cuore dell'uomo. Per arrivare a questo, devi possedere una tecnica super perfetta. C'è ancora molto interesse verso la danza classica, che è alla base di ogni danza. Non bisogna però illudere i ragazzi. La strada è lunga e difficile, ma entusiasmante, perché attraverso questa arte puoi dare gioia al pubblico e incidere positivamente sulla società».
Sul palco 31 ballerini, tra cui i 12 solisti della compagnia, 4 bambini e alcuni aggiunti diplomati e diplomandi della scuola di Cosi-Stefanescu. La serata è organizzata in collaborazione con il Comune di Piacenza, l'associazione Assofa e il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano. Biglietti da 22 a 10 euro, con riduzioni per gli allievi delle scuole di ballo.

Anna Anselmi

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