Venerdì 4 Aprile 2014 - Libertà
Stefanescu ispirato da Stravinskij
Domenica il balletto "Risveglio dell'umanità" al Teatro Municipale
piacenza - Quando nel 1987, a poche settimane dalla prima nazionale a Reggio Emilia, la compagnia Balletto classico di Liliana Cosi e Marinel Stefanescu portò al Teatro Municipale di Piacenza il balletto Risveglio dell'umanità di Stefanescu, tutti gli ordini di posti furono presto esauriti e calorosissima fu l'accoglienza del pubblico per il suggestivo racconto con cui sul palco veniva rappresentato un modo alternativo alla via della forza per affrontare le sfide di ogni giorno.
Ora, a distanza di quasi trent'anni, complice il rinnovato interesse scaturito dal centenario nel 2013 della Sagra della primavera di Igor Stravinskij con la quale si apre il balletto, lo spettacolo tornerà in scena al Municipale domenica alle 20.30 e l'auspicio di Liliana Cosi, intervenuta ieri al Ridotto alla conferenza stampa di presentazione, è che il teatro possa riempirsi soprattutto di giovani: «L'arte parla a loro, chiamati a costruirsi il futuro grazie a tante esperienze e Risveglio dell'umanità - ha osservato l'étoile - interpella ciascuno sulle scelte da compiere nel quotidiano».
Citando il proverbio cinese sulla necessità, quando si è nell'oscurità, di non gridare al buio, ma di accendere un fiammifero, Cosi ha ricordato come sia importante anche «l'esempio degli artisti che hanno tenuto accesi i fiammiferi», donando un po' di luce, a prezzo pure di sacrifici personali e di rinunce. «A volte sono arrabbiata con gli artisti, che fanno propaganda o ricercano il nuovo per il nuovo per conseguire la notorietà, quando invece l'arte può effettivamente riuscire a elevare lo spirito dell'uomo».
Per Risveglio dell'umanità, Stefanescu si è ispirato alla Sagra della primavera di Stravinskij, quindi alla Moldava di Bedric Smetana per concludere con il Dialogo con l'infinito scritto dal compositore romeno contemporaneo Adrian Enescu appositamente per questo balletto, in un fecondo scambio con il coreografo suo connazionale. «Stravinskij offriva lo sguardo pulito, fresco delle comunità primitive, che nei loro riti esprimevano però anche molta violenza» ha proseguito Cosi.
Secondo la tradizione ripresa dal musicista russo, la Primavera esigeva il sacrificio di una giovane. «Stefanescu ci indica invece che possiamo decidere di intraprendere altri percorsi. In Risveglio dell'umanità l'uomo non uccide la vittima, alla quale è assegnato il ruolo di simbolo della natura, che non può essere annientata, pena la scomparsa dello stesso uomo». La ragazza fugge lontano, su un pianeta la cui armonia e il cui equilibrio sono evocati sulle note di Smetana: «Si incontrano tutti gli elementi della natura, in un momento fortemente allegorico».
La violenza irrompe prima del finale pacificatore. «Stefanescu non voleva un crescendo eroico ed è stato molto dibattuto su come terminare l'opera». Sarà nella solitudine e nell'accoglienza del desiderio insopprimibile di pace che l'uomo potrà definitivamente pronunciare il suo No al ricorso alla prepotenza, allo spargimento di sangue. «Abbiamo allestito il balletto in tutt'Italia e all'estero. A Kyoto ci hanno concesso un tempio buddista. Il messaggio è universale e si presta a tante interpretazioni».
La serata al Municipale è sostenuta dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano, per la quale ieri è intervenuto il consigliere Mario Tondini, in collaborazione con il Comune, rappresentato dall'assessore alla cultura Tiziana Albasi, e l'Assofa, con il presidente Giancarlo Bianchini. A questo proposito, Albasi ha sottolineato come la coesione sociale sia una delle ragioni per cui una comunità può definirsi tale, ribadendo inoltre quanto sia fondamentale trasmettere contenuti ricchi di valori, come avviene in Risveglio dell'umanità. Biglietti già in prevendita alla biglietteria del Municipale, da 22 a 10 euro, con sconti per gli allievi delle scuole di ballo.
Anna Anselmi