Giovedì 10 Aprile 2014 - Libertà
Controlli sugli enti locali, tra riforme e cambiamenti
In Fondazione ne ha parlato anche l'ex-sindaco Pareti: i primi cittadini si comportano da "podestà"
Un pomeriggio ricco di spunti e di considerazione ieri in Fondazione, alla presentazione del volume di Carlo Pronti dal titolo "La Regione Emilia Romagna ed i controlli sugli Enti Locali. La Sezione Piacentina del Comitato di Controllo" (Parallelo 45) coordinato dal giornalista mauro Molinaroli, non solo perché le conoscenze giuridiche e amministrative di Carlo Pronti sono a dir poco straordinarie, ma anche perché, essendo al fianco dell'autore Stefano Pareti, componente del Cda della Fondazione ed ex sindaco, la partenza è stata fulminante.
Prendendo spunto dalla riforma degli enti locali, con l'elezione diretta dei sindaci ha detto che "i primi cittadini si comportano da "podestà", malati di Cesarismo, sono circondati dal direttore generale e da dirigenti che non hanno più una funzione di controllo sulle competenze, ma spesso sono privi di una professionalità adeguata, esercitando l'attività di portaborse a rischio e pericolo loro e dei primi cittadini". Inoltre Pareti ha aggiunto che anche il Consiglio Comunale, il cui ruolo è sempre stato fondamentale, in quanto al suo interno si formava la classe dirigente, "oggi è profondamente indebolito, non ha più poteri di controllo sugli atti, ha perso la propria funzione dialettica; quel che è certo - ha concluso - è che chi comanda non sa dirigere e al tempo stesso sono venuti meno tutti gli organi di partecipazione democratica". Come dire che oggi sono i magistrati gli unici a controllare la politica".
Carlo Pronti ha invece sottolineato che "questo suo libro rappresenta una storia che parte dagli anni Settanta e arriva agli anni Novanta e che ha coinvolto i Comuni del territorio, in anni in cui il sistema dei controlli sugli atti e sugli organi degli enti locali era fortemente presente". Dinanzi al folto pubblico di ex amministratori presenti ieri (in prima fila anche l'assessore comunale Silvio Bisotti) la sua figura è stata riconosciuta come determinante non solo per quanto concerne la Se. de. co. ma anche in relazione a una certa idea filosofica degli enti locali: "Ho potuto valutare - ha proseguito - quanto l'impegno della Regione Emilia Romagna, competente in forza dell'allora vigente articolo 130 della Costituzione, abbia effettuato controlli seri e precisi sugli atti amministrativi, evitando a sindaci, segretari comunali, presidenti di Comunità montane ed enti ospedalieri, scivoloni che avrebbero potuto avere conseguenze sugli enti che allora dirigevano".
Pronti non rimpiange il passato, ma non ha tutti i torti quando sostiene che "gli atti amministrativi di un tempo erano più precisi e meglio impostati di quelli odierni. Ci vorrebbe un anno sabbatico - ha concluso - e poi ripartire da zero, purtoppo non è possibile".