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Giovedì 10 Aprile 2014 - Libertà

«I cattolici devono riscoprire il digiuno»

A Caffexpo interessante confronto su cibi e religioni tra esperti di alimentazione

L'alimentazione aiuta a capire le religioni, favorisce il dialogo e accorcia le distanze. "A tavola con le religioni" è il titolo del libro dell'esperto Massimo Salani, ma anche dell'appuntamento in Fondazione con la nuova puntata di Caffexpo il momento di confronto informale organizzato dai dottorandi di Agrisystem dell'Università Cattolica in vista di Expo 2015. Salani, pungolato dalle domande della dottoranda Maria Grazia Tirabassi, ha sviscerato il tema guardandolo da punti di vista nuovi ed interessanti. Esiste una sapienza ecologica alimentare che le religioni ci insegnano e trasmettono? «Dal punto di vista storico e religioso, un fedele, non ha bisogno di trovare una motivazione altra rispetto al divieto di mangiare, ad esempio carne di maiale, dettato dalla parola di Dio - ha detto - altrimenti non si capirebbe come mai i musulmani in Norvegia rispettino il divieto di non mangiare carne di suino. I fedeli non si chiedono se dietro questo divieto ci siano delle motivazioni igienico sanitarie». La religione cristiana è l'unica veramente globale perché non proibisce né il consumo di determinate bevande né di alimenti: «numerose popolazioni non hanno mai voluto rinunciare alla carne di maiale - ha detto Salani - e per questo in alcuni territori le altre religioni hanno fatto fatica ad attecchire». Perché le norme alimentari della religione cattolica, come il digiuno e l'astinenza dalle carni in alcuni giorni dell'anno liturgico, non vengono rispettate dai cristiani? «Questa è una nota molto dolente e mi preme precisare che ad esempio gli ortodossi si sforzano di vivere con molto più rigore, rispetto ai cristiani, la prassi dell'astinenza dalla carne e del digiuno - ha risposto Salani - la realtà oggettiva ci dice che i cattolici non sanno nemmeno quanti e quali sono i giorni di digiuno e quindi il mercoledì delle Ceneri e il venerdì Santo». Salani ha quindi ricordato uno dei primi gesti compiuti da Papa Francesco: «ci ha sollecitato al digiuno come primo fra i suoi gesti - ha detto - il digiuno ha senso solo se lo leghiamo alla preghiera e alla carità. Nel passato si saltava un pasto, si pregava e si offriva un contributo per qualcuno meno fortunato». Ma Papa Francesco ci "martella" anche sullo scarto alimentare: «noi occidentali abbiamo uno scarto alimentare scandaloso - ha fatto notare Salani - la religione cristiana ci dice che possiamo mangiare tutto, vogliamo farlo davvero? ». Se i cinesi, ad esempio, mangiassero carne con la stessa frequenza con cui viene consumata in America, nel mondo, ci sarebbe carne solo per i cinesi. Accanto a Salani e Tirabassi anche la moderatrice Anna Gianfreda e Antonio Chizzoniti direttore del dipartimento di Scienze Giuridiche. L'incontro si è concluso con un buffet in cui sono stati offerti piatti tradizionali delle principali religioni.

Nicoletta Novara

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